Darsela Agamben

Maurizio Crippa

Il filosofo è l’intellò di maggior pedigree a predicare, da mesi, che il coronavirus non esiste, è una diceria dell’untore. E che la nostra reclusione sia il vero complotto

Giorgio Agamben ha compiuto ieri 78 anni, sta in salute ma con le direttive di Colao non lo faranno andare a spasso né dal 27 aprile e manco dal 4 maggio. In base alla retromarcia del transeunte Fraccaro, potrebbe però partecipare alle cerimonie del 25 aprile, casomai gli fregasse nulla. In casa, vecchietto. Si sa però che i filosofi, a parte i peripatetici, non hanno bisogno di uscir di casa per fare danni. Bastano le parole. Agamben è l’intellò di maggior pedigree a predicare, da mesi, che il coronavirus non esiste, è una diceria dell’untore. Non è di quelli che pensano che sia un complotto cinese. No, lui è proprio convinto che non esista, come Severino il non-essere. E che lo stesso concetto di epidemia sia “estraneo alla medicina ippocratica”, alla quale del resto era estraneo anche il concetto di genoma. Ma è un filosofo, non un medico. E nel sillogismo con cui ce la mena da mesi ritiene che, non essendoci il virus, la nostra reclusione sia il vero complotto, contro la libertà: “Sta nascendo un dispotismo e sarà peggiore di quelli del passato”. Ma sticazzi, roba da darsela Agamben.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"