L'unico aspirante duce sbertucciato dal fatidico balcone

Maurizio Crippa

Con il Papetee in lockdown, e visto che non gli danno particolarmente retta né in Senato né in Europa, Salvini ha deciso di fare un bel video da casa. Mal gliene incolse

Fase 2, fase 3, fase speciale. Curve di contagio e conteggi di tamponi. Covid as usual. Ma la notizia del giorno, notizia positiva, è che l’Italia dei balconi esiste. Resiste. Quel che invece non esiste più sono i leader da balcone. Insomma: arriva Salvini. Che essendo in lockdown il Papetee, e visto che non gli danno particolarmente retta né in Senato né tanto meno in Europa, ha deciso di fare un bel video dal suo balcone di casa. Mal gliene incolse.

 

 

Sta iniziando la concione dal fatidico balcone, fa in tempo a dire “le imprese italiane…” e si sente in sottofondo un grido: “Matteo, sono stronzate!”. Lui si guarda intorno, girando la mascella non proprio volitiva: “Chi c’è qua? Ci sono urla dall’altra parte del condominio… d’altronde sono sul balcone…”. Di nuovo l’urlo: “Sono stronzate!”. E lui: “Questo è il bello di Milano…”. Eh sì, è abbastanza bello.

 

Il bis premier Giuseppi, per dire, si era messo pure lui a chiacchierare da un balcone all’altro con un suo “parigrado” in mutande, ma era prima che nascesse l’Italia dei balconi. Salvini invece passerà alla storia d’Italia anche come l’unico aspirante duce ad essere stato sbertucciato dal fatidico balcone. Quello delle decisioni irrinunciabili. Che però a Milano, dirimpetto, hanno deciso che sono stronzate.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"