Ciapa su e (non) porta a cà
Mentre in Veneto Zaia autorizza la vendita di cibo d'asporto nei take away, in Lombardia Fontana deve fare i conti con i sindacati e il Tar
Ora, con tutta ’sta narrazione che ci siamo fatti che Fontana è un disastro e invece come si è comportato bene Zaia, che ormai ci crede pure il Pd, va detto, a onor di Fontana, che dipende anche dal contesto e dagli stracazzi di gente che ti rema contro. Ad esempio. Ieri Zaia, che vuole “raschiare il fondo del barile” in fatto di riaperture, ha fatto un’ordinanza per consentire la vendita di cibo da asporto nei take away, mentre finora era possibile solo la consegna a domicilio. I veneti ghiottoni saranno felici. Invece in Lombardia purtroppo c’è il Tar della Lombardia (e chiedetevi perché) e pure i sindacati. I sindacati hanno fatto ricorso chiedendo l’immediata interruzione delle consegne a domicilio per i prodotti non di stretta necessità (compresi quelli dei fioristi) cui la regione aveva dato il via libera “anche se non compresi nell’allegato 1 del Dpcm del 10 aprile 2020”. Creperà qualche negozio in più, appassiranno le rose di maggio. Ma che gli importa, al Tar? Che gli importa, ai sindacati? Povero Fontana, e poveri lombardi.