(foto LaPresse)

Ciapa su e (non) porta a cà

Maurizio Crippa

Mentre in Veneto Zaia autorizza la vendita di cibo d'asporto nei take away, in Lombardia Fontana deve fare i conti con i sindacati e il Tar

Ora, con tutta ’sta narrazione che ci siamo fatti che Fontana è un disastro e invece come si è comportato bene Zaia, che ormai ci crede pure il Pd, va detto, a onor di Fontana, che dipende anche dal contesto e dagli stracazzi di gente che ti rema contro. Ad esempio. Ieri Zaia, che vuole “raschiare il fondo del barile” in fatto di riaperture, ha fatto un’ordinanza per consentire la vendita di cibo da asporto nei take away, mentre finora era possibile solo la consegna a domicilio. I veneti ghiottoni saranno felici. Invece in Lombardia purtroppo c’è il Tar della Lombardia (e chiedetevi perché) e pure i sindacati. I sindacati hanno fatto ricorso chiedendo l’immediata interruzione delle consegne a domicilio per i prodotti non di stretta necessità (compresi quelli dei fioristi) cui la regione aveva dato il via libera “anche se non compresi nell’allegato 1 del Dpcm del 10 aprile 2020”. Creperà qualche negozio in più, appassiranno le rose di maggio. Ma che gli importa, al Tar? Che gli importa, ai sindacati? Povero Fontana, e poveri lombardi.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"