Damiano Tommasi, residente dell'Associazione Italiana Calciatori (foto LaPresse)

Un brutto calcio ai sogni

Maurizio Crippa

La Lega serie A si è messa d’accordo per tagliare gli stipendi ai giocatori: da due a quattro mensilità. Ma l'Assocalciatori non ci sta

Cosa ci manca di più? A me ad esempio, non lo nego, il calcio. Quella vita parallela dei sogni e delle passioni che è il nostro (di noi tifosi) calendario interiore, fatto di sessioni di calciomercato e date dei derby. Riaprirà, come tutto, siamo sicuri. Ma probabilmente non riaprirà più così. A parte qualche bel gesto generoso, l’universo separato dei nostri eroi sta dimostrando una pigra opacità, un virus.

 

La Lega serie A, cioè i furbetti del palloncino che rischia di sgonfiarsi come e peggio di tanti business precari, si è messa d’accordo per tagliare gli stipendi ai giocatori: da due a quattro mensilità, non un tentato omicidio per gente che guadagna bene. “Una proposta vergognosa e irricevibile”, ha risposto l’Assocalciatori, “si vuol far pagare solo ai calciatori i danni della crisi”. Eh sì. Ma noi della vita parallela sugli spalti pagheremo anche questo: che ci farà meno sognare, il campionato della Serie rapaci.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"