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Damiano Tommasi, residente dell'Associazione Italiana Calciatori (foto LaPresse)
Un brutto calcio ai sogni
La Lega serie A si è messa d’accordo per tagliare gli stipendi ai giocatori: da due a quattro mensilità. Ma l'Assocalciatori non ci sta
Cosa ci manca di più? A me ad esempio, non lo nego, il calcio. Quella vita parallela dei sogni e delle passioni che è il nostro (di noi tifosi) calendario interiore, fatto di sessioni di calciomercato e date dei derby. Riaprirà, come tutto, siamo sicuri. Ma probabilmente non riaprirà più così. A parte qualche bel gesto generoso, l’universo separato dei nostri eroi sta dimostrando una pigra opacità, un virus.
La Lega serie A, cioè i furbetti del palloncino che rischia di sgonfiarsi come e peggio di tanti business precari, si è messa d’accordo per tagliare gli stipendi ai giocatori: da due a quattro mensilità, non un tentato omicidio per gente che guadagna bene. “Una proposta vergognosa e irricevibile”, ha risposto l’Assocalciatori, “si vuol far pagare solo ai calciatori i danni della crisi”. Eh sì. Ma noi della vita parallela sugli spalti pagheremo anche questo: che ci farà meno sognare, il campionato della Serie rapaci.
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