(foto LaPresse)

Il capomanipolo Delmastro Delle Vedove Vien Dal Mare

Maurizio Crippa

Il deputato meloniano, che sembra un nipote della contessa fantozziana, ha fatto un comizio contro il ministro Bonafede, facendoci venire il dubbio che “dj Fofò” avesse ragione su tutta la linea

Ieri abbiamo scoperto l’esistenza di questo Andrea Delmastro Delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia. E più che figlio di suo padre (ex deputato, la politica è una declinazione del familismo) Andrea Delmastro Delle Vedove sembra un nipote della fantozziana contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare. Sbirciando la non copiosa biografia, è un meloniano d’osservanza che proclama “con il Sì al Mes il governo è lo scendiletto della Troika”. Ma siccome detesta anche la sottomissione culturale ha pure insultato la Boldrini per essere andata dal Papa con ai piedi “una sciatta ciabatta”. Ieri il capomanipolo Delmastro Delle Vedove Vien Dal Mare ha tentato di fare strame del ministro Bonafede e ha inanellato in Aula un crescendo rodomontiano di contumelie da rimanere basiti, e quasi estasiati. “Avrebbe dovuto presentarsi in quest’Aula col capo cosparso di cenere”. “Una puerile infantile banale inefficace claudicante risibile vergognosa difesa d’ufficio”. “Tutto ciò che le manca: fermezza, consapevolezza, coraggio, determinazione, fierezza, impegno, serietà, lotta senza tregua alla criminalità organizzata”. “Utile strumento in mano alla criminalità organizzata”. A metà del comizio, veniva il dubbio che “dj Fofò” avesse ragione su tutta la linea. Ma il capomanipolo, imperterrito: “Ha consentito alla criminalità organizzata… di frantumare il percorso del carcere duro, nullificare il 41 bis, riportare trionfanti i mafiosi nei loro regni, perché possano nuovamente flagellarli”. Non ha concluso gridando: “Après moi le déluge!”, ma è come se lo avesse fatto.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"