(foto LaPresse)

Protezioni non civili

Maurizio Crippa

Il caso del capo della Protezione civile calabrese dimessosi dopo aver confessato di non sapere cosa fosse un ventilatore polmonare. Nonostante il suo compito fosse quello di acquisirli

Il problema non è chi ha arricciato il naso quando hanno chiamato Guido Bertolaso a dare una mano a Milano. Il problema non è che nessuno ha ancora capito, a parte il bollettino delle 18 che ormai è come l’Ora esatta ma offre meno risposte, quale sia il ruolo della Protezione civile in questa emergenza. Il problema non è che il capo della Protezione civile della Calabria (647 positivi, 31 decessi) Domenico Pallaria ha risposto, in un’intervista “io mi occupo di altre cose. In questo frangente siamo stati catapultati quindi se lei mi dice: Che cos’è un ventilatore? Io non le saprei nemmeno dire”, nonostante acquistare i ventilatori polmonari fosse il suo compito. Il problema non è che ora si è dimesso. Il problema non è che la presidente della regione Calabria, Jole Santelli, lo avesse nominato in quel ruolo. Il problema è che, richiesta di un commento, Jole Santelli ha risposto: “E chi avrei dovuto nominare?”. Ecco il problema. Peggio di una pandemia.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"