(foto LaPresse)

Qualcuno può riparare il mio ipocritometro?

Guido Vitiello

E' esploso dopo che Conte ha attaccato Salvini e la Meloni e loro hanno gridato alla svolta venezuelana

Peccato sia così difficile trovare un tecnico riparatore in questi giorni di lockdown, perché ho avuto una disavventura domestica che ha compromesso il funzionamento di un’apparecchiatura fondamentale. Tutto è cominciato con la conferenza stampa di Conte, esattamente una settimana fa, ma il guasto si è fatto irrecuperabile quando si è capito che non ci sarebbe stato un voto parlamentare sul Mes prima del Consiglio europeo. Ebbene, sono tornati gli allarmi sull’emergenza democratica. Stavolta però non provengono, come di prammatica, dallo Zagrebelsky Point. Al contrario: sono i banditori del sovranismo a dirigere il cacerolazo, o il rodotazo. E che c’entra questo con i miei elettrodomestici, direte voi. C’entra, c’entra, perché mi hanno preso alla sprovvista. Mi ero abituato a sentirli difendere tutte le sgrammaticature istituzionali, le deroghe ai cerimoniali, le estrose cafonaggini dei loro beniamini italiani ed esteri in nome della sostanza politica. Erano quelli del poche ciance e pochi cavilli. Le rodomontate di Trump lo schizoide, la disinvoltura pazzerella di Johnson, le porcate senza aggettivi di Bolsonaro, le salvinate salviniane di Salvini, tutto era condonato in nome di un realismo naïf piuttosto puerile e di una sincerità sbrigativa, incurante della correttezza politica. Poi arriva Conte, si difende dalle accuse in una sede che par loro inopportuna, gestisce la faccenda dell’informativa al Parlamento in un modo che par loro irrituale, ed eccoli che gridano alla svolta venezuelana. A farla breve, il mio ipocritometro è esploso. Qualcuno sa ripararlo?

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