(foto LaPresse)

Turismo a pezzi, ma a Fregene fioccano le prenotazioni dei romani

Alessandro Luna

Nel comune del litorale c'è più ottimismo che a Ostia. "Ma il virus è l'ultimo dei nostri problemi"

Roma. Chiedersi se gli hotel e gli stabilimenti del litorale romano subiranno i danni economici di una stagione estiva in cui si dovrà “convivere con il virus” non significa più cercare di fare previsioni, ma purtroppo già doverne prendere atto. Gli anni scorsi i clienti arrivavano sulle spiagge a maggio, per poi riempirle definitivamente a giugno. Questa volta la stagione estiva partirà già con un mese di handicap sugli anni passati. I lavori di manutenzione che precedono le aperture, adesso, per molti rappresentano un’incognita. “Molto probabilmente alcuni bagni non riapriranno”, ci dicono dallo stabilimento “il Gabbiano” di Ostia, mentre dal “Kursaal village” ci si lamenta perché “il governo non ci fa sapere nulla e siamo gli unici a non poter ancora riaprire il bar, visto che è vietato alle attività che hanno un accesso alla spiaggia”. Ma sul lungomare di Ostia gli stabilimenti chiusi si alternano ad altri in cui invece si sta provvedendo con un po’ di ottimismo alla manutenzione. Spianare la sabbia, pulire le cabine e aggiustare tutto ciò che durante l’inverno si è rotto o guastato, in vista però di una clientela ancora incerta, tanto che alcuni stabilimenti hanno sospeso gli abbonamenti e le prenotazioni. Dal lato opposto del lungomare, anche tra gli hotel e gli appartamenti si alternano edifici in stato di semiabbandono ad altri in stato manutenzione o ristrutturazione. Sulla vetrata di un ristorante un cartello recita ancora “questo esercizio resterà chiuso dal 12 marzo al 3 aprile incluso”, mentre all’ingresso di un albergo si legge: “Il nostro hotel sta gradualmente riaprendo pochissime camere accettando un numero limitatissimo di prenotazioni con comprovata necessità di spostamento come da decreto”. Al telefono chi affitta case ci conferma che “non è arrivata ancora quasi nessuna prenotazione, a maggio dell’anno scorso eravamo già pieni. Il dilemma adesso per tutti noi è questo: dovremo alzare i prezzi per rientrare delle spese o dovremo abbassarli per incoraggiare i clienti?”.

 

Decisamente più fortunata è, un po’ più a nord, Fregene. Nelle agenzie immobiliari tutti rispondono con un sorriso che “c’è molta richiesta. Quasi tutti romani, cercano case con la piscina, non sapendo se potranno tuffarsi al mare”. Una di loro si dice incuriosita dalle telefonate di tre o quattro milanesi che vogliono trasferirsi definitivamente a Fregene, mentre tantissimi proprietari hanno chiesto di ritirare la pubblicità della loro casa in affitto perché quest’estate la useranno per le loro vacanze. “Gli altri anni affittavano a famiglie romane o straniere per andare in Croazia o in Spagna, mentre quest’anno resteranno qui”, ci spiega il titolare dello stabilimento “il Cigno”. Per lui e per i suoi colleghi il virus è solo uno dei problemi. Le mareggiate in questi mesi hanno fatto guadagnare al mare 60 metri di spiaggia, danneggiando molti stabilimenti. A chi ha un figlio nella “Roma bene” difficilmente risulterà sconosciuto il nome del “Blanco”, una delle discoteche sulla spiaggia più amate dai ragazzi romani. Lo spazio dove si ballava è stato inghiottito dal mare, mentre il palco di legno da cui i DJ suonavano è stato completamente distrutto dall’acqua. Come ci dice il proprietario, “qui il virus è l’ultimo dei problemi”.

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