
(foto LaPresse)
L'Italia è diventata l'esperimento perfetto del soft power cinese. E la colpa è del M5s
Da un anno il dibattito pubblico è cambiato. “Di Battista mette in luce l’inadeguatezza politica dei Cinque stelle” dice Poggetti (Merics)
-
In Corea sono tutti potenziali contagiati
-
Tanta voglia di exit strategy
-
Wuhan riapre dopo 76 giorni, con la app sui telefonini e i voli
-
Trump e l'Oms
-
Quando quest'incubo sarà finito, processeremo solo cinesi
-
La tregua del greggio
-
Pechino vorrebbe solo una verità su Wuhan
-
L'impero rosso
-
L'Oms ha una grave colpa
-
L'Ue si era mossa contro il Covid già a gennaio
-
Dove finisce la nostra libertà? Dove inizia quella degli altri
-
Il primo a capire tutto
-
La pandemia non si batte con il pol. corr.
-
Un Trump impaurito ora se la prende con l'Oms “filocinese” (e ha ragione)
-
A proposito del nuovo piano Marshall
-
Un buco di sei giorni
-
I cinesi tornano nelle boutique, ma il settore lusso va ripensato
-
“Gli utili covidioti”. Il regime cinese inonda i giornali europei di pubblicità
-
I cavalieri del corona
-
Le voci di nessuno
-
Dopo i pieni poteri, la pandemia: come si è svilito il Parlamento
-
La Cina si prende, a prezzo di saldo, una quota di controllo dentro la politica italiana
-
Logoramento letale
-
“Ora Di Maio chiarisca se stiamo con l'Alleanza euroatlantica o nella sfera cinese”
-
Greggio, ha stato Putin? Sì
-
Cosa ci dice la geopolitica delle nomine sui nuovi poteri d'Italia
-
I contagi del grillismo
-
Voci da Detroit
-
Il coronavirus e il modello Kerala
-
La Svezia chiude i Confucio, gli uffici di propaganda del regime cinese
-
Posti vuoti, prezzi alti
-
I Cinque stelle buttano fuori gli sciroccati con il metodo Al Capone
-
Il test di realtà per gli autocrati
-
Le divisioni dell'Europa sulla Cina mettono in crisi il post pandemia
-
L'assalto al laboratorio di Wuhan è molta teoria e pochi fatti
-
La balla di Borrell
-
Di Maio e la Cina sono in una relazione complicata
Roma. Quello che Pechino – o meglio, l’ambasciata cinese in Italia – ha capito meglio del nostro paese è che è molto facile sfruttare il sentimento populista anti Unione europea, unito alle altre caratteristiche tradizionali degli anti-sistema contrari a tutto: alla Nato, all’America, ai trattati di libero scambio. Le parole di Alessandro Di Battista, il Tiziano Terzani del dibattito politico italiano, sull’avvicinamento italiano alla Cina sono solo la conferma di una posizione consolidata del M5s già da tempo. Per Pechino si tratta di uno schema che ha funzionato già in passato, ma che con l’arrivo della pandemia in Italia ha avuto più successo del solito. E’ bastato pochissimo alla Cina per trasformarsi da “causa di tutto” a “salvatrice”. Usando, e anzi promuovendo la confusione tra le donazioni all’Italia e gli acquisti d’emergenza dell’Italia (anzi, della Protezione civile) di materiale cinese, da settimane assistiamo a una cronaca quotidiana sui social network cinesi di aerei, militari e civili, che atterrano nel nostro paese senza bisogno di controlli o autorizzazioni (sono voli umanitari) e nonostante un blocco dei voli da e per la Cina ancora attivo – un fattore significativo, che nella narrativa di Pechino vuol dire: non potete fare a meno di noi. Se la Cina “vincerà” o meno questa “guerra d’influenza” è un tema molto dibattuto nelle accademie in queste settimane, e le opinioni sono diverse. C’è chi dice che alla fine il Partito comunista non riuscirà a guadagnare consensi sul lungo periodo – in Asia sta già succedendo – e chi invece guarda con preoccupazione alle elezioni americane di novembre, e al caos che l’epidemia sta combinando negli Stati Uniti, lasciando campo libero alle attività di Pechino. In questo quadro globale l’Italia è diventata un caso di scuola del soft power cinese. E la colpa è del Movimento cinque stelle.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
-
- Giulia Pompili
È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio dal 2010, si occupa delle vicende che attraversano l’Asia orientale, soprattutto di Giappone e Coree, e scrive periodicamente anche di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo. Ha una newsletter settimanale che si chiama “Katane”, ed è in libreria con "Sotto lo stesso cielo" (Mondadori). È terzo dan di kendo.