
(foto LaPresse)
La Cina si prende, a prezzo di saldo, una quota di controllo dentro la politica italiana
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Roma. A pochi giorni da un vertice europeo molto importante per l’Italia, perché si decideranno gli aiuti dell’Unione europea che arriveranno al nostro paese per rimetterci in piedi dopo la crisi coronavirus, Alessandro Di Battista dice che l’Europa ci vuole “mettere in trappola” e che l’Italia può salvarsi dalla trappola grazie all’alleanza con la Cina. Verrebbe da passare oltre senza prestare troppa attenzione perché sono giorni pieni di eventi decisivi, ma Di Battista è un capocorrente importante dentro i Cinque stelle e si tratta di un partito che ha ancora un pacchetto di voti decisivo dentro al Parlamento. E quindi vale la pena fare attenzione: un politico italiano con un suo seguito parla in modo esplicito di una alleanza dell’Italia con la Cina in chiave anti Unione europea. Questo è il passaggio: “Proveranno a metterci all’angolo. Ci spingeranno a indebitarci per poi passare all’incasso, ma abbiamo delle carte da giocare. In primis il fatto che senza l’Italia l’Ue si scioglierebbe come neve al sole. Poi un rapporto privilegiato con Pechino che, piaccia o non piaccia, è anche merito del lavoro di Di Maio. La Cina vincerà la terza guerra mondiale senza sparare un colpo e l’Italia può mettere sul piatto delle contrattazioni europee tale relazione”. Se qualcuno avesse detto queste parole un po’ di anni fa avrebbe fatto immediatamente la figura dello sprovveduto oppure del venduto e invece ora entrano a far parte del discorso politico.
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- Daniele Raineri
Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)