(Foto LaPresse)

Quando il packaging non è più il problema ma la soluzione

Paola Bulbarelli

Non solo l'Emilia-Romagna. Anche attorno a Milano le aziende che ormai da anni lavorano per ottenere metodi di imballaggio e di trasporto più rispondenti a una filiera sostenibile non mancano

La controversa tassa sulla plastica ha suscitato proteste in primo luogo in Emilia-Romagna, cuore di un distretto del packaging importante, ma anche attorno a Milano le aziende che ormai da anni lavorano (e investono in innovazione) per ottenere metodi di imballaggio e di trasporto più rispondenti a una filiera sostenibile non mancano. E anche qui il problema non è penalizzare, ma aiutare a mettere risorse sull’innovazione. E se la tendenza ad eliminare la plastica dagli imballaggi è decisiva per il pubblico, per farlo serve tecnologia. “I produttori di beni di largo consumo vanno verso l’ottimizzazione dell’uso delle risorse utilizzando materiali come carta e cartone e andando sempre di più verso prodotti riciclati – afferma Ugo Lemorini, general manager di FM Logistic Italia, azienda nata nel 1967, divenuta un gruppo di logistica di rilievo internazionale con 14 sedi all’estero e oltre un miliardo di fatturato e che a Pieve Emanuele ha uno dei suoi centri. “Il ruolo della logistica – ci spiega – è di occuparsi del ri-confezionamento attraverso due soluzioni: il co-manufacturing, il confezionamento primario, cioè direttamente sul prodotto, e il co-packing o confezionamento secondario. L’obiettivo è di evitare la plastica e utilizzare il più possibile prodotti riciclati e in quantità sempre minore, ma proteggendo il prodotto. FM Logistic ha dato vita a un dipartimento a livello globale che opera a stretto contatto con i vari paesi in cui è presente per sviluppare soluzioni innovative nell’ambito di co-packing e co-manufacturing. La chiave è creare degli standard che possono essere applicati a più clienti per ridurre gli stoccaggi, ad esempio utilizzando materiali di imballaggio comuni a più prodotti e aziende, evitando sprechi. Sarà poi il fornitore logistico a personalizzarli grazie a macchinari che identificano i prodotti al momento della lavorazione. A oggi questa attività rappresenta il 15 per cento del fatturato di FM Logistic”. Una case history in questo senso è quella di un marchio leader nel settore della cosmetica naturale: “Una realtà per la quale la sostenibilità ambientale appartiene alla cultura stessa dell’azienda e che estende questo concetto non solo al prodotto finale, ma a tutto il processo produttivo e distributivo. Per questo cliente abbiamo sviluppato una soluzione destinata alla vendita diretta. Abbiamo concepito un macchinario per la formazione dei cartoni che usa colla al posto del nastro adesivo, mentre per il riempimento delle scatole abbiamo tolto la plastica e usiamo carta riciclata. Stiamo facendo passi in avanti anche per de-materializzare tutta la documentazione di trasporto. Per rispondere ai valori di azienda che ha prodotti 100 per cento naturali”.

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