Robinsonate mai viste

Mariarosa Mancuso

Variazioni d’annata sul tema dell’isola deserta: anche in Italia Disney+. Aiutarsi, forse, con il pensiero magico

Bel pensiero, da parte del Saggiatore, mettere a disposizione gratis gli ebook. Più per creare l’abitudine al digitale (molti ancora sono gli irriducibili) che per il bene dell’editoria. Rarissimi sono i negozianti che offrono merce in dono per allargare la clientela (lo fanno invece i pusher, ma le situazioni non sono paragonabili: i lettori che rischiano la crisi d’astinenza hanno già una bella scorta a casa).

 

#SolidarietàDigitale è l’hashtag, ultimo titolo proposto “L’anno del pensiero magico” di Joan Didion. Per la quarantena vivamente lo sconsigliamo. Scaricatelo e mettetelo da parte per quando tutto sarà finito, o almeno ammorbidito. E’ un libro bellissimo e straziante, forse la più triste storia di vedovanza mai letta, una tragica variazione sul tema “la vita cambia in un istante”.

 

John Gregory Dunne, marito di Joan Didion da 40 anni, muore all’improvviso. Erano tornati dall’ospedale dove la loro figlia Quintana era stata appena ricoverata per una tremenda polmonite. Basta come sconsiglio? O avete una vita interiore tanto ricca e imperturbabile da reggere i molti tentativi della vedova di far fronte al lutto? Appunto con il pensiero magico: chiudo gli occhi, quando li riaprirò tutto questo dolore sarà finito. Se la risposta è sì, arretriamo ammirati (aggiungiamo solo che a margine scoppiò una scaramuccia tra vedove; aveva perso il marito di lunga data anche la romanziera Joyce Carol Oates: in capo a sei mesi si risposò, e fu messa in dubbio la sua inconsolabilità).

 

Noi sprovvisti di vita interiore adeguata alle circostanze siamo andati a curiosare su Disney+, la piattaforma streaming dell’impero fondato dal vecchio Walt (e che ora comprende Pixar, Marvel, la saga Star Wars, finanche National Geographic se amate guardare il leone che sbrana la gazzella, oppure le serie della categoria “Vets & Pets”). Dall’altro ieri è a disposizione anche degli spettatori italiani. Più fortunati dei francesi, che dovranno aspettare qualche settimana causa coronavirus.

 

Poco attratti da “Mandalorian”, la serie ambientata nell’universo di “Star Wars” – i nostri esploratori hanno trovato interessante quasi solo Baby Yoda – abbiamo pensato che i film della Pixar sarebbero stati a misura della nostra superficiale frivolezza. Subito dopo vengono i musical, ma li lasciamo per un’altra volta. Davanti al grande nemico che si chiama Noia, ognuno si attrezza come crede.

 

Frugando tra le cose vecchie, oltre a “Mary Poppins” con Julie Andrews, abbiamo scovato una delle più bizzarre robinsonate mai viste. Dicesi “robinsonata” una variazione sull’isola deserta, anche “Lost” sta nella categoria. Girato nel 1960, si intitola “The Swiss Family Robinson” (all’origine, il romanzo di Johann Wyss, 1812). Padre madre e due figli, uno di nome Fritz, devono sopravvivere in mezzo al mare. E difendersi dalle tigri – da cinema americano anni 60, si capisce subito che le hanno filmate chilometri lontano dagli attori – che si spingono fino in spiaggia. Non entrerà nella storia del cinema, ma il coronavirus lo fa dimenticare per un po’.