Attenti ai congiunti

Mariarosa Mancuso

Mariti, mogli, vecchie zie. Smaniare per rivedere gli affetti stabili può essere rischioso. Pensate a Mrs Bixby

Voi che smaniate per rivedere i congiunti, vedete di non fare la fine di Mrs Bixby. Era costei una signora di New York – sposata con un dentista – che a intervalli regolari visitava una zia di Baltimora. Mai esistita: la signora Bixby si recava dal colonnello suo amante. Siccome le storie finiscono, anche le irregolari, il colonnello le dà il benservito con una lettera, una pelliccia di visone e un suggerimento: “Di’ a tuo marito che la zia te l’ha regalata per Natale”. Ahimè, la parente è troppo povera per un regalo del genere.

 

Mrs Bixby aggiunge un po' d’astuzia sua: porta la pelliccia al banco dei pegni, e ne esce con uno scontrino. Al marito racconta di aver trovato lo scontrino sul sedile di un taxi, e chissà mai cosa ci sarà dentro, che curiosità. Il dentista si offre per la commissione (“cara, non affaticarti”) e porta a casa un pacco con dentro una misera stola (“cara, consideralo il mio regalo di Natale”). I sospetti cadono sul tenutario del banco dei pegni. Finché la signora Bixby va a trovare il marito in studio, e vede la segretaria che si pavoneggia nel magnifico visone.

 

Mrs Bixby e la pelliccia sono creature di Roald Dahl, che per colpa del cinema ormai sta nella categoria “scrittore per bambini”. E non tutti i film sono riusciti benissimo: per un divertente “Matilda 6 mitica” (diretto da Danny DeVito) c’è un moscio “Grande Gigante Gentile” (diretto da Steven Spielberg, sarà che la “motion capture” proprio non riusciamo a mandarla giù, rivogliamo i disegni o i pupazzetti animati). “James e la pesca gigante” di Henry Selick e “Fantastic Mr Fox” di Wes Anderson sono strepitosi e consigliatissimi se non disprezzate l’animazione. Su “L fabbrica di cioccolato” diretto da Tim Burton abbiamo riserve, almeno una per ogni Oompa-Loompa: i nanerottoli operai ghiotti di cacao, che parlano cantando (per un breve momento, capiamo il nervosismo di chi non regge i musical).

 

Prima, conoscevamo Roald Dahl per i suoi perfidi racconti (Longanesi, anche per kindle). Immagina una moglie tradita che ammazza il marito con un cosciotto d’agnello surgelato, poi lo cucina e l’arma del delitto sparisce. Immagina un marito tiranno che grazie ai progressi della scienza e della tecnica salva il cervello e un solo occhio, immersi in una soluzione fisiologica. La moglie vessata va a trovarlo, si accende una sigaretta (lui le proibiva di fumare) e gli soffia il fumo nell’occhio rimasto. Immagina un marito (un altro) che si scoccia per i continui ritardi della moglie, e fa in modo che resti prigioniera nell’ascensore guasto (la ritrovano alla fine delle vacanze).

 

Materiale di prima classe per la serie tv britannica “Tales of the Unexpected”, 112 episodi dal 1979 all’88. Accanto al caminetto, in penombra, Roald Dahl introduceva le sue storie. Scritto nel 1959, “Mrs Bixby” piacque anche a Hitchcock, che diede la sua versione nella serie “Alfred Hitchcock presenta”. Nell’introduzione, giura che lascerà in pace gli sponsor del programma (sulla testa gli compare l’aureola) e subito si smentisce.

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