(foto Unsplash)

Italianizzare il trojan

Andrea Marcenaro

Potremmo fare come i francesi che lo tradurrebbero in "courtisane"

Ah, la caratura, la rilevanza, perfino la sicurezza di sé della cultura italiana. Prendi i francesi, per fare un paragone. Usano la cosa di un altro, pensata altrove, prodotta altrove, e la chiamano en français: non esiste il computer, per loro, esiste “l’ordinateur”. Bon. Stanno diffondendo da noi, proprio in questi giorni, l’utilizzo a tappeto di un aggeggio che, se venisse mai introdotto in Francia, i transalpini, vocabolario alla mano, chiamerebbero senza colpo ferire: pute, putain, salope, oppure connasse, ma anche courtisane. In Italia no, non ci passa nemmeno per la testa di tradurlo, per dire, in travaglian: trojan l’hanno chiamato e trojan resta.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.