
Il cantico dei Benigni
Un aggiornamento sanremese del testo sacro
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Libia o Sanremo?
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Buonanotte
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Il tonno è tornato nella scatoletta
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Sono gusti
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Pur con la sconfitta di Salvini, Pigi Battista è rimasto in piedi
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L'agent press del giornale di Vito Crimi
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La politica è come il vino?
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#Portichiusi a Civitavecchia
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Salvini, una cosa alla volta
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Il blocco della prescrizione è un orrore condiviso
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Cari governatori leghisti del nord
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Grillismo di ritorno
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Kirk Douglas a me mi sta simpatico da morire
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Passato Sanremo, faremo rumore
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Gli alieni? Sono già tra noi, al Corriere
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Serra e Griveaux in lizza per la Coppa
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Di "pazienti zero" e rottamatori
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Italianizzare il trojan
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Non c'è niente di più pericoloso del stellamilelladavigovirus
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Niente e nessuno avrà la forza di storcere il nostro modo di vivacchiare
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In caso di quarantena perenne
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Il contagio da Salvini
Dal Cantico dei Cantici:
“Come sono belli i tuoi piedi
nei tuoi calzari, o figlia
di principe!
I contorni delle tue anche sono
come monili, opera di mano d’artefice.
Il tuo ombelico è una tazza rotonda,
dove non manca mai vino profumato.
Il tuo grembo è un mucchio di grano,
circondato di gigli.
Le tue mammelle sembrano due gemelli di gazzella.
Il tuo collo è come torre d’avorio,
la faccia del Benigni si è smussata
cash,
nelle trecentomila rotondità del culo”.
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- Andrea Marcenaro
E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.