(foto LaPresse)

Le due querce quasi centenarie del Testaccio

Adriano Sofri

Sabato Emanuele Macaluso avrà 96 anni. Più o meno gli stessi dello splendido leccio che sovrasta Piazza Santa Maria Liberatrice, vicino casa sua

Piazza Santa Maria Liberatrice a Roma, Testaccio, sta nei miei pensieri quotidiani con un viso di bambina. Mi piace la combinazione di piazza e giardino, panchine di conversazioni di anziani e recinto di giochi di bambini. Ci sono pini domestici – un grosso ramo crollò due anni fa sul parco giochi senza toccare i bambini che giocavano nella neve – ippocastani e lecci, dal fusto altissimo. Sul tratto corto del rettangolo della piazza, quello opposto alla chiesa, quello della bambina signora del mio cuore, uno di quei lecci, che sovrasta il chiosco del fioraio, sporge la sua enorme chioma rigogliosa fino a farle attraversare la strada, così in alto da passare inosservata al traffico di sotto. Esito a menzionarla per timore di attirarle addosso qualche malintenzione che voglia mutilare quella meravigliosa pioggia di rami che si fingono penduli. Ormai sfiorano i balconcini dei piani alti del palazzo oltre la strada, dove abita Emanuele Macaluso. Sono forse coetanei, il grande albero e lui, che sabato avrà 96 anni. Due querce quasi centenarie, che si salutano in questa nuova strana primavera.