
Un appuntamento con la primavera
Ieri è entrata dalla finestra del secondo piano di un palazzo di Milano a salutare una ragazza di diciassette anni
Sullo stesso argomento:
-
Le rivolte nelle carceri e l'espropriazione della singolarità e titolarità della morte
-
Caro Camilleri, non sai cosa ti sei perso
-
Il corovirus e il panopticon universale
-
L'associazione tra carcere e coronavirus è l'annuncio della tempesta perfetta
-
Le due querce quasi centenarie del Testaccio
-
Niente sarà più come prima
-
I palliativi che calmano solo gli ululati di chi grida “marcire in galera”
-
Se no chiamiamo i cinesi!
-
L'arca di Noé ai giorni nostri
-
“Il sonno della ragione genera ministri”
-
Imparare dal virus
-
Uno dei possibili esiti della clausura contemporanea
-
Misurarsi con il ritorno della ferinità e prevalere. Il caso di una zecca
-
I rischi di un'Europa a due velocità nella gestione della pandemia
-
Credersi il coronavirus
-
Come interpretare le ultime notizie dall'Iraq
-
L'impermeabilità al virus delle carceri
-
Mascherine a fine mandato
-
A chi fanno paura le carceri
-
Quei demagoghi e imbonitori da quattro soldi diventati antagonisti del Papa
-
I nostri vecchi, il virus e quell'anno supplementare che se n'è andato
-
Allora, chi riparte?
-
I secessionisti del virus
-
25 aprile
All’una di ieri, 24 marzo, a Milano, la primavera, tenuta fuori dalla porta, è entrata dalla finestra del secondo piano a salutare una ragazza di diciassette anni e a darle un altro appuntamento, in una data che sanno loro.