Vigilare su Padre Livio e gli altri

Guido Vitiello

Non so se Radio Maria, la Nuova Bussola Quotidiana e monsignor Viganò riusciranno a imporsi nel mainstream, ma conviene non abbassare la guardia

Alla voce Radio Maria, Wikipedia premette una disambiguazione: “Se stai cercando l’emittente radiofonica cattolica polacca, vedi Radio Maryja”. In effetti, il rischio di confonderle c’è. Anni fa non era così, per quel che posso ricordare. Certo, l’andazzo era chiaro, ma nessuno avrebbe messo sullo stesso piano la rassegna stampa di Padre Livio, con le sue ordinarie ossessioni – i massoni, Repubblica, il gender –, e la centrale del cospirazionismo di Padre Rydzyk. Poi qualche giorno fa, per puro caso, mi imbatto di nuovo in Padre Livio e cosa sento? La denuncia di una rete occulta di pedofili annidata nel deep state clintoniano, la Sinagoga di Satana, il sacrificio di migliaia di bambini al fine di berne il sangue e divorarne gli organi, i piccoli migranti che arrivano sui barconi come prelibatezza esotica per l’élite cosmopolitica che regge il mondo, i giornaloni (sic) e i magistrati che occultano lo scandalo perché al soldo del nuovo ordine mondiale, e per completare il menu la bufala delle bufale: il pizza gate. In breve, un prete convertito a QAnon, la setta millenarista dei fanatici trumpiani. Spazzatura del genere, beninteso, si accumula ai margini della pubblicistica cattolica almeno dai tempi della Rivoluzione francese. I guai cominciano quando il fango (chiamiamolo così) colpisce il ventilatore. Non so se Radio Maria, la Nuova Bussola Quotidiana, monsignor Viganò e gli altri siano ventilatori abbastanza potenti per sparpagliare questa robaccia nel mainstream. Intanto, direbbe autorevolmente qualcuno, vigilate.