(foto LaPresse)

Grillo si è lanciato fuori dalla macchina allo sbando

Guido Vitiello

Mentre il M5s nella sua corsa sgangherata continua a travolgere persone, ricchezze, imprese e istituzioni, lui si mette nella posa del visionario che guarda oltre. Attenti

Certi paragoni importuni poteva permetterseli solo Marco Pannella, tanto gli era estranea la distinzione tra pubblico e privato, tra politica e vita. In bocca a chiunque altro sarebbero suonati ineleganti, se non proprio canaglieschi. Fin dalla vigilia delle elezioni del 2013, quando la gioiosa macchina da gogna del Movimento 5 stelle sembrava inarrestabile, Pannella cercò insistentemente il dialogo con Grillo. Attento Beppe, gli disse, perché stai rifacendo la stessa cosa per cui ti hanno condannato vent’anni fa per omicidio colposo plurimo: prendi a bordo della tua Chevrolet della gente che si affida a te, fai un percorso folle e quand’è il dunque tu fai a tempo a buttarti fuori dalla macchina e a salvarti la pelle, lasciando che gli altri vadano a sbattere. Bada che quello del 1981 fu solo un episodio, gli disse dal palco dell’XI Congresso dei Radicali italiani nel novembre del 2012, ma stavolta rischi di provocare una tragedia infinitamente più grande, che coinvolgerà i grillini che ti hanno scelto come guida e, insieme a loro, tutto il popolo italiano. Anni dopo, riascoltare quel monito fa una certa impressione. Proprio ieri Jacopo Iacoboni confermava che Grillo l’ha fatto ancora: si è lanciato fuori dalla macchina allo sbando. Mentre il M5s nella sua corsa sgangherata continua a travolgere persone, ricchezze, imprese e istituzioni, lui si mette nella posa del visionario che guarda oltre, e già si vede come guida morale di un nuovo movimento che nasca dai giovani. Vuole prendere a bordo altri passeggeri. Attenti.

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