Il post Merkel è già qui

Tutto quello che c'è da sapere sulle elezioni in Germania

Il 26 settembre si vota per il rinnovo del Bundestag. Come sta andando la campagna elettorale tedesca

I sondaggi

 

Le prossime elezioni per il Parlamento in Germania si terranno il 26 settembre. I candidati sono Armin Laschet, Olaf Scholz e Annalena Baerbock. Al momento nei sondaggi è davanti Scholz. Secondo l'ultimo sondaggio Insa l'Spd di Olaf Scholz potrebbe vincere il doppio dei seggi del collegio elettorale come Cdu-Csu di Armin Laschet mentre l'AfD è ancora primo in Sassonia e Turingia orientale. 

 

 

Il vantaggio della Spd di Olaf Scholz sull'Unione Cdu-Csu di Armin Laschet si è ridotto a tre punti. La ricerca per la Bild dà la Spd al 25 per cento, la Cdu-Csu al 22 per cento, i Verdi al 15 per cento, i liberali della Fdp al 12 per cento, Alternativa per la Germania all'11 per cento e la Linke al 6,5 per cento. Un altro sondaggio di Insa uscito lunedì dava la Spd al 25 per cento, in vantaggio di cinque punti sul blocco Cdu-Csu, mentre Forsa dava Sholz 29 per cento, Verdi al 16 per cento e Laschet al 15 per cento

 

  

Qui cosa può succedere domenica sera quando inizierà lo spoglio e arriveranno i primi dati, partito per partito, e cosa rischia ogni leader. Di Luciana Grosso

  

Olaf Scholz

 

Il candidato della Spd alla cancelleria tedesca Olaf Scholz va sempre forte e molti cercano di capire quale sia la sua forza. 

Nel Foglio di oggi Paola Peduzzi racconta l'uomo che da ventenne anti capitalista a sessantenne moderato, rappresenta un certo cambiamento della socialdemocrazia. I libri che ha letto e gli intellettuali che ha incontrato e che hanno determinato lo "scholzismo".

   

   

Luciana Grosso è andata a Colonia, all’ultimo comizio: la piazza di Heumarkt straripa di gente e bandiere della Spd, mentre Olaf Scholz, in camicia bianca, parla con tutto il calore che può.

  

   

Qui invece un piccolo prontuario di Marco Cecchini per capire le posizioni di Scholz: secondo l'ex ambasciatore italiano a Berlino, Michele Valensise, il candidato della Spd "è il frutto della paziente ricerca di un equilibrio tra la base di sinistra del Partito socialdemocratico e il suo centro moderato e governativo".

   

   

Paola Peduzzi su Cosmopolitics, il ritratto dell'uomo da battere in Germania.

 

Qui David Carretta quando i sondaggi davano già i socialisti nettamente in testa e il loro candidato sembrava destinato a guidare il prossimo governo di coalizione (anche se non era ancora chiaro con quali alleati).

 

Qui il ritratto di Giuliano Ferrara del vice socialdemocratico di Angela Merkel, in testa nei sondaggi. 

   

Annalena Baerbock

L’attimo in cui Annalena Baerbock era il candidato da battere è svanito in fretta, ma alla leader dei Verdi tedeschi che corre per la cancelleria al voto del 26 settembre è restata comunque un’arma: è l’unica che può parlare di cambiamento.

  

 Paola Peduzzi sul Foglio scrive che la Baerbock aveva l’arma del cambiamento dalla sua parte, ma non l’ha usata bene. All’inizio i Grünen hanno vagheggiato la possibilità di arrivare alla cancelleria, ora sperano di essere partner di coalizione, magari ago della bilancia, ambìto ruolo che si litigano con i Liberali.

 

 

Da Potsdam, Luciana Grosso sul calore tutto verde della piazza che accoglie Annalena: anche se il vantaggio sembra essere di Scholz, assistendo al comizio di Baerbock risulta difficile crederlo. Lei, sul palco – scrive Grosso – è bravissima. Riesce a scaldare la folla, a coinvolgerla, e sembra impossibile che le persone, finito il comizio, possano non votare per lei.

   

   

Mario Cecchini sempre sul Foglio racconta come l'idea di un mercato sociale ed ecologico dei Grünen, è rimasta schiacciata. I Verdi dovevano rappresentare la vera novità – tanto più che la questione climatica è diventata prioritaria in Europa con il Ngeu.

   

  

Avevamo parlato di quello che era il punto di forza di Baerbock, la sua aura da giovane tecnocrate, e che si è  tramutato, nella sua debolezza. All'elettorato tedesco gli outsider proprio non piacciono.

  

Micol Flammini per Il Foglio ha scritto dei perenni attacchi alla leader dei Verdi tedeschi. Non perché fosse donna, ma perché è stata l’outsider di queste elezioni dalle quali la Germania uscirà diversa.

  

Avevamo scritto anche dell'inizio dei malumori nel partito, arrivati dopo gli entusiasmi. Perché dopo aver annunciato la candidatura di Annalena Baerbock alla cancelleria, il partito era arrivato quasi al 30 per cento, in alcuni momenti aveva anche superato la Cdu. Annalena aveva il gradimento più alto fra tutti i candidati.

  

Qui Paola Peduzzi scrive che si è capito che Annalena Baerbock fosse una candidata temibile alle elezioni tedesche del 26 settembre facendo un giro sui social e trovando spesso #Baerbockfail, che raccoglieva tutti gli errori della leader dei Verdi tedeschi. E' stata accusata di plagio e gli attacchi sono stati molto duri: ma non ne ha parati molti.

   

Qui il ritratto di Daniel Mosseri della prima candidata donna alla cancelleria federale alle prossime elezioni: parlamentare dal 2013 e co-presidente degli ecologisti.

 

Quando è stata nominata candidata alla cancelleria ad aprile, ricevette moltissimi applausi: il suo coleader, Robert Habeck, era considerato molto bravo e molto carismatico, ma lei  sembrava il candidato naturale, giovane e donna. Su EuPorn-Il lato sexy dell'Europa Paola Peduzzi e Micol Flammini avevano ripercorso un viaggio tutto green alla ricerca di idee e leader che sappiano trovare l’equilibrio tra rispetto dell’ambiente e costi della transizione ecologica.

   

Armin Laschet

Martedì la cancelliera ha esortato nuovamente tutti a votare il suo successore, Armin Laschet. Il candidato alla cancelleria tedesca per la Cdu è parecchio sottovalutato e la storia merkeliana insegna che questo potrebbe essere un punto di forza. Ma i sondaggi per ora raccontano una storia diversa.

 

Sul Foglio Paola Peduzzi ha scritto che Laschet è rimasto incastrato dentro al meccanismo della successione di Angela Merkel.

   

   

Qui parliamo del piano economico di Laschet e del super conservatore Friedrich Merz, l'uomo su cui accendere i riflettori se la Cdu-Csu dovesse vincere le elezioni, smentendo tutti i sondaggi che danno per favorita la Spd.

  

  

Luciana Grosso da Berlino scrive sul Foglio che i i sondaggi dicono: pareggio. L'unica cosa molto probabile è che in nessun caso l'AfD andrà al governo. Il partito di estrema destra non ha perso un voto rispetto al 2017: ma non ne ha neanche guadagnati e nessuno li coinvolgerà per il governo

  

   

60 anni compiuti a febbraio, sin dall'inizio Laschet era sembrato il meno anti-merkeliano fra gli uomini che puntavano a guidare il paese nell’epoca post-Merkel. Qui l'articolo di Mosseri sui quattro uomini che hanno aspirato a prendere il posto della Merkel

  

Il ministro presidente del Nordreno-Vestfalia sembrava il candidato perfetto per guidare la Cdu e anche il più simile ad Angela Merkel. La pandemia però ha fatto venire fuori la differenza più grande: nelle crisi la cancelliera è riuscita a dare il meglio di sé, lui proprio no.

  

Qui il ritratto di Stefano Cingolani sul successore della cancelliera.

 

Qui il suo programma elettorale “per la stabilità e il rinnovamento”.

  

Angela Merkel

Le elezioni pongono fine ai 16 anni di cancellierato di Angela Merkel: per la prima volta dal 2005, non si ricandiderà. Qui il ritratto di Paola Peduzzi sulla cancelliera tedesca che è riuscita a maneggiare il cambiamento a partire da se stessa, a rivoluzionare ogni cosa restando al centro dell’universo (occidentale).

 

Qui dati e grafici sull’èra Merkel su più versanti, com'è cambiata la Germania dal 2005 a oggi.

 

  

Per chi voteranno gli elettori della Merkel? Qui alcune rilevazioni: un elettore su tre ha scelto i conservatori tedeschi grazie alla cancelliera. In particolare tra le donne e nell'elettorato più anziano.

 

 

Il dibattito elettorale di domenica sera è sembrato un gigantesco spoiler della Germania che sarà: quello che doveva essere un triello è stato un duello, Baerbock e Scholz a fare squadra contro il leader della Cdu Armin Laschet, costretto a parare i colpi.

  

 

Luciana Grosso è andata a Stralsund, la città dove nel settembre del 1990 Angela fu eletta per la prima volta.

  

  

Su EuPorn-Il lato sexy dell'Europa, Paola Peduzzi e Micol Flammini sulla sintonia tra Angela Merkel e Mario Draghi, la una casa europeista che hanno costruito in Germania cena dopo cena e che ha fatto storcere molti nasi.

  

Qui il messaggio che il premier italiano e la cancelliera tedesca hanno lanciato in occasione del Forum economico italo-tedesco, che è sembrato quasi un passaggio di consegne.

   

Qui abbiamo ricostruito un manuale di “girl power” della cancelliera tedesca: ci si lamenta poco, non ci si offende mai e s’impara a sfruttare la vanità dei maschi.

 

  
Luciana Grosso e il podcast su Angela Merkel: la sua storia in cinque puntate. Trovate tutti gli episodi del podcast del Foglio sul nostro sito, su Spreaker e su tutte le piattaforme di ascolto.