Uno degli spazi dell'antica "Fabbrica del vapore" di Milano (foto LaPresse)

Ostello al Vapore

Paola Bulbarelli

Il Comune cerca idee per una “foresteria”. E per rilanciare un grande spazio rimasto un’ipotesi

La ditta Carminati, Toselli & C., specializzata nella “costruzione, riparazione, vendita di materiale mobile e fisso per ferrovie, tramvie e affini”, fu la prima a occupare, nel 1899, la vasta area che oggi si chiama Fabbrica del Vapore, il nome dato dagli operai che vedevano alzarsi, giorno e notte, gli sbuffi di fumo prodotti dai macchinari industriali. Oggi non sbuffa più nulla se non chi vede questo immenso spazio comunale venir poco utilizzato, quasi dimenticato. Sulla carta si parla di luogo di aggregazione dove i milanesi vanno (o dovrebbero andare) per mostre d’arte, incontri, eventi. Un luogo mai valorizzato a sufficienza. E sono ancora fresche le polemiche sugli affitti e le concessioni brevi delle varie metrature in cui sono suddivisi i 30 mila mq della Fabbrica, di cui circa 14 mila destinati a progetti di associazioni residenti, mostre, spettacoli, ristoranti e servizi correlati.

 

Ora si riparte con un bando, o meglio un “Avviso per indagine di mercato” recentemente pubblicato sul sito del Comune di Milano: un pezzo dell’edificio in via Procaccini potrebbe trasformarsi in un ostello. “Il secondo piano della Palazzina Liberty è stato concepito come ‘foresteria’ e utilizzato negli anni quale luogo di ospitalità per residenze artistiche promosse dai concessionari degli spazi di Fabbrica del Vapore”, spiega l’avviso. Da qui l’idea di individuare “modalità tecniche e gestionali” per riportare questo spazio alla sua “funzione di ospitalità ‘non alberghiera’” con particolare attenzione alle finalità culturali ed educative. L'Amministrazione è stata ben chiara avviando le necessarie procedure ad evidenza pubblica, sottolineando come “lo svolgimento di questa indagine non è in alcun modo vincolante per il Comune di Milano e i soggetti che vi parteciperanno non matureranno alcuna posizione di vantaggio, prelazione o altro”.

 

Fin qui si vogliono raccogliere idee per valutare la fattibilità del progetto. “La Fabbrica del Vapore si presenta oggi come laboratorio creativo e ricreativo”, dice il vicesindaco con delega alle Politiche giovanili Anna Scavuzzo. Finora non ha funzionato al massimo… “Crediamo ora debba fare un ulteriore salto di qualità per essere sempre più riconosciuto come punto di riferimento non solo dai milanesi, ma anche da chi raggiunge Milano da altre città italiane o estere. Da qui l’idea di avviare l’indagine esplorativa, sulla base della quale prenderemo delle decisioni per il futuro rilancio di Fabbrica”. Il tempo stringe: la scadenza per inviare manifestazioni d'interesse per realizzare un ostello della gioventù è il 13 gennaio. Non è dato sapere cosa e quanto sia arrivato fino a oggi. Ma le proposte possono essere presentate da ogni soggetto pubblico e privato, anche in forma di partenariato, e devono riferirsi alla categoria “ostello della gioventù”; all’integrazione dell’attività ricettiva e integrarsi con il progetto “Spazi al talento” e con i progetti del Comune già in atto a sostegno alla creatività giovanile. Poi servirà un business e forse la Fabbrica del Vapore ricomincerà a buffare.