Foto storica della Scuola del Merkos (Facebook)

A casa del rabbino milanese

Paola Bulbarelli

La “Casa 770” di via Poerio, storia di una presenza ebraica a Milano. Scuola, mensa, cultura e molto altro

Si chiama Beteavòn ovvero buon appetito, in ebraico, ed è la prima e unica cucina sociale kosherin in Italia, nata dall’associazione Merkos all’interno della sua scuola a Milano. Ogni mattina, finiti i pasti per gli alunni, in cucina vengono preparati i piatti caldi secondo le regole della dieta alimentare ebraica per chi è in difficoltà. “Diamo da mangiare a ebrei e no, e condividiamo il progetto in sinergia con Sant’Egidio e Caritas”, spiega Avraham Hazan, rabbino della sinagoga milanese Ohel Yaakov e direttore della Scuola del Merkos. Beteavòn è un’organizzazione di solidarietà che opera sempre più integrata nella realtà milanese e lavora con istituzioni cittadine, ebraiche e altre del non profit, con tante iniziative sul territorio. La scuola paritaria, con sede in via Forze Armate, zona Baggio, ha 280 bambini iscritti dall’asilo nido alle medie con programma didattico italiano.

 

Fino al 1986 la scuola si trovava in una palazzina in via Poerio. Un luogo unico, i milanesi la conoscono come “l’Olandese”, ma è più nota come Casa 770 e ha una storia molto particolare. “Circa 18 anni fa mio suocero riuscì a realizzare il suo sogno ricreando in via Poerio la Casa 770 così ribattezzata dal numero di quella newyorkese: l’originale, infatti, si trova al 770 di Eastern Parkway a Brooklyn, sede del movimento Chabad-Lubavitch”. La copia milanese della Casa Chabad si trova in una delle zone Liberty di Milano ed è l’unica dell’Europa occidentale, riconoscibile immediatamente per lo stile neogotico, per i mattoncini rossi e le guglie appuntite. 

 

La Casa 770 di New York fu l’abitazione del rabbino Yoseph Yitzchok Schneerson, guida del movimento di ebrei ortodossi dei Lubavitcher, fuggito dalle persecuzioni naziste. In seguito divenne la casa del rabbino Menachem Mendel Schneerson, altra guida importante della comunità, e particolarmente importante per la sua storia milanese. Ora nel mondo, di case 770 ce ne sono almeno sedici: nel New Jersey, a Cleveland e Los Angeles, in Canada a Montreal, in Israele a Ramat Shlomo vicino a Gerusalemme, Kfar Chabad e Kfar Tpuach vicino a Tel Aviv, Kiryat Ata, Zichron Yakov vicino a Haifa, in Brasile a San Paolo, in Argentina a Buenos Aires, in Australia a Melbourne, in Cile a Santiago e in Ucraina a Dnprodzerinsk, in Russia a San Pietroburgo.

 

“Le Scuole del Merkos nascono a Milano alla fine degli anni 50 per opera del Merkos l’Inyonei Chinuch, ramo educativo del movimento ebraico Chabad Lubavitch fondato in America nel 1940 dal rebbe di Lubavitch, Rabbi Yosef Yitzchok Schneerson. Il Merkos ha sede centrale a New York e, con migliaia di istituzioni educative in oltre 50 paesi, rappresenta il più importante movimento ebraico al mondo”. Nel clima difficile del Dopoguerra italiano la Scuola rappresentava il punto di arrivo e di incontro sia per i reduci delle piccole comunità ebraiche del nord Italia, oramai estinte, come Mantova, Soragna, Casale, Alessandria, sia per i sopravvissuti della Shoah e soprattutto per i profughi ebrei in fuga dai paesi arabi quali l’Egitto, il Libano, l’Iran, la Libia e la Siria. “Questa scuola avrebbe dovuto ricostruire l’autostima e l’orgoglio del proprio retaggio in persone che l’avevano perduto o che lo sentivano ‘scomodo’ dopo la Shoah e riavvicinare alla tradizione ebrei che da tempo avevano perso contatto con l’ebraismo fedele alla Torà”. 

 

Nel 1958 Rav Gershon Mendel Garelik e sua moglie Bessie, una giovane coppia di shluchim (“emissari”) sposati da poco, vennero inviati a Milano dal rebbe di Lubavitch Menachem Mendel Schneerson. Con l’aiuto di tante altre famiglie della comunità ebraica che da sempre sostengono le attività del Merkos, e di altri inviati Chabad, il gruppo è cresciuto ed ha sviluppato numerose iniziative. “Il rabbino Garelik è mio suocero in quanto ho sposato la sua prima figlia, Rivka. Sono nato ad Alessandria d’Egitto, a Milano ci sono arrivato a nove anni, nel 1963. Ho fatto la scuola ebraica e dopo il liceo sono andato negli Stati Uniti per studiare in una Yeshiva per approfondire i miei studi talmudici. In venti siamo stati mandati in Israele dove siamo rimasti due anni per poi tornare a New York dove mi sono diplomato rabbino. Come mio suocero sono stato consigliato dal rebbe a tornare in Italia per rafforzare e dare un apporto all’ebraismo italiano così, come altre miglia di coppie di shluchim nel mondo, mia moglie e io abbiamo accettato la proposta di lavoro in Italia. E negli ultimi 40 anni ci siamo dedicati a dare il nostro contributo educativo. Nel mondo ebraico la donna ha una funzione molto importante. Marito e moglie hanno compiti ben precisi. Mia moglie si occupa della nostra scuola e dà lezioni. Abbiamo il liceo israeliano dove si studiano storia e letteratura ebraica. Dopo il liceo tanti decidono per l’università qui a Milano, altri sono andati in Israele. Il liceo è aperto a tutti”.

 

Per la necessità di spazi più ampi la scuola è stata spostata e oggi si trova in via Forze Armate. Invece all’interno della Casa 770 di via Poerio, tre piani con giardino, ci sono una libreria, un centro studi, uffici e una sala conferenza. Oggi la casa milanese è un importante luogo di aggregazione e un punto di riferimento culturale: ospita eventi ed esposizioni artistiche che si richiamano alla tradizione dell’ebraismo chassidico, corrente che si è diffusa nei paesi mitteleuropei e che da molta importanza al pensiero e alla filosofia mistica della religione e alla santificazione di ogni aspetto della quotidianità.

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