Raffaella Curiel (foto LaPresse)

L'anno sabbatico di Raffaella Curiel

La mattatrice dell’eleganza della Prima della Scala usa capi d’archivio per vestire tre amiche, tra cui Laura Morino e Alessandra Artom, sempre presenti a tutti gli eventi milanesi

Cicip. In attesa delle celebrazioni per i suoi sessant’anni di attività, che cadranno l’anno prossimo e che i nuovi proprietari cinesi di Redstone vorranno certamente festeggiare, per quest’anno la mattatrice dell’eleganza della Prima della Scala Raffaella Curiel si è presa un sabbatico, usando capi d’archivio per vestire tre amiche, e in particolare Laura Morino e Alessandra Artom, le due “social fixtures” della città, sempre presenti a tutti gli eventi milanesi. 

 

Ciciap. “Non si smette mai di cercare Giulietta” dice l’amministratore delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, alla presentazione del 47esimo Calendario Pirelli scattato (e filmato meravigliosamente) da Paolo Roversi al Filarmonico di Verona, in omaggio alla figura per eccellenza della passione femminile e forse anche un po’ alla Cina dell’azionariato di maggioranza che da anni mette la città scaligera ai vertici delle proprie preferenze turistiche. Tronchetti (la presentatrice d’eccellenza e d’occasione Whoopi Goldberg pronuncia “Tronchetto”, tutti felici lo stesso, anzi) è accompagnato dalla ex seconda moglie, Cecilia Pirelli, sempre incantevole, ma molte delle signore presenti, sapendolo al momento e ufficialmente scapolo, continuano a sospirare. Chi non sospira ma si entusiasma è invece Anna Gastel, nipote di Luchino Visconti, presidente di Mito, a uno dei suoi “primi calendari” come tante altre signore milanesi che per anni avevano snobbato l’appuntamento: apprezza l’italianità del progetto, l’eleganza di Roversi, primo fotografo italiano in quasi mezzo secolo (per voler essere onesti, ci fu anche Manuela Pavesi nel 1985, ma completò il lavoro di Helmut Newton), perfino il menu molto “anni del boom” (“oh, un salmone in bellavista”) allestito ai Giardini Giusti per la cena non frugale, ma felicemente in piedi.

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