Svezia, la nazione resta “aperta” nonostante l’epidemia di coronavirus (foto LaPresse)

La Svezia è un mondo a parte

Andrea Marcenaro

La politica di gregge, per colpire due volte noi poveri meridionali

Non si pretende l’Europa, certo è che la Svezia è un mondo a parte. Al virus ci credono e no, scuole chiuse, ristoranti pure, ma lavoro, traffico e struscio, tutto come prima. Se vai in Svezia un lavoro lo trovi, il permesso di soggiorno sembra lì che aspetta te, ti trovano casa, ti allungano l’equivalente di 5 mila euri per facilitarti, il bambino che va a scuola, immigrato o no, bianco o nero che sia, fino ai 15 anni si cucca 135 euri al mese di pocket money, computer gratis, gite scolastiche pagate e finiamola qui. Ma si blindano in casa per un paio di mesi contenti come pasque, gli svedesoni? Macché, politica di gregge. Per colpire due volte noi poveri meridionali. Primo, col solito atteggiamento di nordica superiorità. Se fanno pure ammalare le loro bionde, secondo, e Rimini è morta.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.