I canini di Salvini

Andrea Marcenaro

Ricordo i tempi del Salvini imperatore quando postava le foto, o cucinava la pasta. E invece adesso lo rivedo più serioso

Ricordo i tempi del Salvini imperatore quando postava le foto della pizza, e annegava subito due negri, delle uova all’occhio di bue, e sputava sui rom; quando lui era molto contento e chiamava tutti amici, ehi, amici!; ricordo il piacere con cui condivideva insieme al popolo entusiasta la pasta col sugo cucinata da lui stesso, ehi, amici, oggi me magno questa!; e il pasticcio di pollo, e tutti quei manicaretti che inghiottiva poi, tra un rosario e una Madonna congiunta, ehi, amici, questo lo faccio per i miei figli! E lo rivedo ora più serioso, vagamente preoccupato perché, quanto a mangiare, di sicuro ancora mangia. Ogni volta, però, che dal fiero pasto la bocca sua solleva, campeggiano i due buchi lasciati dai canini.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.