Il SAS Hotel Royal nel centro di Copenaghen, in Danimarca, invia un messaggio d'amore durante la crisi Covid (LaPresse)

Il piano danese che non c'è per riaprire dopo Pasqua

I danesi dovranno imparare a stare insieme, ma a distanza. Riapertura a tappe, le persone dovranno iniziare a muoversi in diversi momenti della giornata per evitare affollamenti. Ma i confini rimangono chiusi

In Danimarca è tutto fermo dall’11 marzo, la nazione è stata tra le prime a rispondere all’emergenza del coronavirus, ha anche sostenuto un programma economico molto ambizioso: il governo paga il 75 per cento degli stipendi fino a un massimo di 30 mila corone (circa 4000 euro) e le aziende coprono il restante 25 per cento. Adesso la premier, la socialdemocratica Mette Frederiksen, ha fissato una data di riapertura – è stata la prima in Europa a farlo – e ha detto che entro Pasqua, quindi tra due settimane, la Danimarca riaprirà. “Ci sono prove crescenti che il nostro paese è riuscito a rallentare l’infezione”, ha detto il primo ministro che poi ha cercato di spiegare a grandi linee quali sono le premesse per la ripartenza.

 

I danesi dovranno imparare a stare insieme, ma a distanza, inoltre la riapertura sarà a scaglioni, le persone dovranno iniziare a muoversi in diversi momenti della giornata per evitare che si creino affollamenti sui trasporti pubblici e ore di punta. Tutto ancora da organizzare, ma il governo ha voluto mandare un segnale per far capire ai danesi che nella lotta all’epidemia è stata percorsa la strada giusta, i numeri sono in calo e il sistema sanitario danese è riuscito a reggere. Ieri i contagiati in Danimarca erano 2815 e i morti 90, per la premier durante questa quarantena la collaborazione tra i cittadini non è stata imposta, è sorta con naturalezza e si aspetta che con altrettanta naturalezza la nazione si prepari a collaborare per “una riapertura graduale, calma e controllata”.

 

C’è soltanto una cosa che Mette Frederiksen ha detto che non riaprirà: il confine. “Non accoglieremo di certo nuovi contagiati dall’esterno”, vicino c’è la Svezia e la Danimarca non si fida della gestione del governo svedese che non ha voluto imporre il lockdown. Per il resto i danesi attendono i dettagli concreti per imparare a vivere secondo nuove regole entro Pasqua.

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