Europa Ore 7

L'Ue apre le porte a chi scappa dalle bombe di Putin

L'Ucraina è il ventottesimo che manca all'Ue: anche la Georgia è pronta a chiedere l'adesione. La coalizione pro Ucraina al Consiglio Affari esteri e crypto e porti nei prossimi pacchetti di sanzioni. L'Ue si prepara a miliardi di aiuti per la ricostruzione

David Carretta

La situazione umanitaria in Ucraina è sempre più disperata, nel momento in cui Putin intensifica la sua guerra. Kharkiv e Kyiv sono sotto attacco, Mariupol è assediata e a Kherson si combatte

La Commissione europea ieri ha proposto di attivare la direttiva sulla protezione temporanea per i rifugiati ucraini che fuggono dalla guerra e raggiungono il territorio dell'Ue, nell'ennesima decisione senza precedenti di fronte alla guerra di Vladimir Putin contro l'Ucraina. La direttiva sulla protezione temporanea era stata adottata nel 2001 dopo le guerre dei Balcani per offrire protezione immediata ai profughi che fuggono da una guerra, evitando le normali procedure per la concessione dell'asilo. Ma da allora non è mai stata utilizzata dall'Ue, nemmeno durante la crisi dei rifugiati siriani del 2015. Se ci sarà il via libera del Consiglio Giustizia e Affari interni domani, la direttiva si applicherà ai cittadini ucraini e alle persone residenti in Ucraina sfollati a causa del conflitto, offrendo in modo automatico e per tre anni una serie di diritti, come diritto di soggiorno, accesso al mercato del lavoro, alloggio, assistenza sociale, sanità e mezzi di sussistenza.
 
La Commissione ha anche messo in piedi una "piattaforma di solidarietà" per una ripartizione dei rifugiati tra gli stati membri, che secondo la direttiva può avvenire su base volontaria. Paradossalmente, dentro il Consiglio, la resistenza maggiore viene da alcuni paesi di primo ingresso - in particolare Polonia e Ungheria - che temono di dover rispettare le regole dell'Ue sull'asilo, compreso l'ingresso di rifugiati non ucraini che fuggono dalla guerra. Ma è anche possibile approvare la proposta della Commissione con un voto a maggioranza.
 
La situazione umanitaria in Ucraina è sempre più disperata, nel momento in cui Putin intensifica la sua guerra. Kharkiv e Kyiv sono sotto attacco, Mariupol è  assediata e a Kherson si combatte. Le vittime tra i civili ucraini sono più di duemila. Più di 850 mila persone sono fuggite dal paese dal 23 febbraio, secondo l'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu. Tra gli stati membri dell'Ue, la Polonia ne ha accolte 454 mila, l'Ungheria 116 mila, la Slovacchia 67 mila e la Romania 44 mila. I leader delle istituzioni dell'Ue stanno moltiplicando le visite di solidarietà verso i governi che accolgono i rifugiati ucraini. Ieri il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, era in Polonia per visitare la frontiera. Sempre ieri, von der Leyen ha iniziato una visita in Romania e Slovacchia per discutere con i leader locali del sostegno europeo sull'afflusso di profughi.
 
“Tutti coloro che fuggono dalle bombe di Putin sono benvenuti in Europa”, ha detto ieri Ursula von der Leyen. Sul Foglio spieghiamo che c'è qualcosa in più che la Commissione e l'Ue potrebbero fare per aiutare l'Ucraina nella guerra di Putin: aprire le porte ai soldati russi che disertano e depongono le armi. Putin ha inviato decine di migliaia di giovani coscritti, a cui era stato detto che attorno all'Ucraina ci sarebbero state solo esercitazioni. Il morale delle truppe russe è basso. Molti soldati russi non sono pronti a un'offensiva totale contro un popolo che considerano come fratello. Ma disobbedire nell'esercito russo ha conseguenze devastanti sul piano umano e personale. Serve un'alternativa e un incentivo, che solo l'Ue può dare e la direttiva sulla protezione temporanea offre questa possibilità. Non solo tutti coloro che fuggono dalle bombe di Putin, ma anche tutti i russi che si ribellano a Putin dovrebbero essere benvenuti in Europa.

 


Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 3 marzo, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Il Foglio per l'Ucraina - Il Foglio continua la sua mobilitazione per spiegare la guerra di Vladimir Putin contro l'Ucraina. Da Kyiv Daniele Raineri spiega perché il presidente russo si trattiene e non aggredisce la capitale come potrebbe. Vuol dire che si negozia sottobanco. I russi bombardano le città, ma non vanno fino in fondo: c'è di più oltre al fallimento militare. A Kyiv c'è anche Cecilia Sala che racconta l'ospedale dei bambini che guardano i missili alla finestra: l’ex premier Yulia Timoshenko dice che servono i peacekeeper dell’Onu, tutti chiedono una no fly zone, ma fuori dall'Ucraina pare impossibile. Giulia Pompili, invece, racconta lo storico voto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove Putin si è trovato isolato con solo quattro paesi oltre alla Russia (Bielorussia, Siria, Corea del nord ed Eritrea) che hanno votato contro la risoluzione di condanna dell'aggressione: l'alleanza putiniana perde pezzi. Ma ci sono anche le astensioni e Carlo Buldrini spiega perché l’India di Narendra Modi si comporta come la Cina rivale. Nel frattempo, Pietro Minto racconta come i Big Tech si stanno muovendo nel conflitto in Ucraina, chiamati a prendere posizione. Infine, il direttore Claudio Cerasa spiega che la guerra ci ha insegnato che la globalizzazione non è un problema ma la soluzione: le nostre armi contro Putin dimostrano che la libertà è la continuazione dei mercati globali con altri mezzi.

L'Ucraina è il ventottesimo che manca all'Ue - Oggi è giovedì ed esce il nuovo numero della rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini spiegano tutto sull'europeissimo Volodymyr Zelensky e il sogno di tornare in 28 nell'Ue. Il presidente ucraino, con la sua richiesta di adesione all'Ue, spiega che ucraini ed europei sono uguali ed è ora di fare una famiglia, anche se a Bruxelles ci sono molti cauti. Alla fine, toccherà al Consiglio europeo e ai capi di stato e di governo prendere una decisione coraggiosa per concedere lo status di paese candidato all'Ucraina. Sempre che ne abbiamo il coraggio.

Dopo l'Ucraina, la Georgia pronta a chiedere l'adesione all'Ue - Sogno Georgiano, il partito al governo in Georgia, ha annunciato l'intenzione di chiedere oggi l'adesione all'Ue, dopo la richiesta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di concedere lo status di paese candidato al suo paese in guerra con la Russia. La Georgia aveva intenzione di presentare domanda nel 2024, ma "dato il contesto politico generale e la nuova realtà, dopo consultazioni con membri del consiglio politico del partito e prima di tutto con il primo ministro, la squadra di Sogno Georgiano ha preso la decisione politica di chiedere l'adesione all'Ue immediatamente", ha detto ieri il suo leader Irakli Kobakhidze. In un'intervista al Financial Times, la presidente georgiana, Salome Zourabichvili, ha chiesto all'Ue di proteggere il suo paese dalla Russia: l'Ue "deve trovare un mondo di rispondere alla nostra lunga attesa" e "dare un segnale che siamo parte della famiglia".

La coalizione pro Ucraina al Consiglio Affari esteri - L'alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, ha convocato per domani un nuovo Consiglio straordinario degli Affari esteri dedicato alla guerra di Putin in Ucraina. Fatto eccezionale, i principali ministri degli Esteri della coalizione pro Ucraina saranno presenti (complice anche una riunione straordinaria alla Nato). Borrell ha invitato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, il ministro degli Esteri del Canada, Melanie Joly, e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Ci sarà anche il grande ritorno - per un solo giorno - del Regno Unito in un Consiglio dell'Ue dopo la Brexit. Borrell ha annunciato anche la partecipazione del ministro degli Esteri britannico, Liz Truss.

Crypto e porti nei prossimi pacchetti di sanzioni - “Le criptovalute non devono essere usata per aggirare le sanzioni dell'Ue”, ha detto ieri il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, dopo aver presieduto un Ecofin straordinario sulla guerra di Putin in Ucraina. E' stata la presidente della Bce, Christine Lagarde, a allertare i ministri sull'uso delle criptovalute in Russia per aggirare le sanzioni. “C'è un aumento del volume di transazioni in cripto valute e cripto asset che può indicare alcuni tentativi di evitare o evadere le sanzioni con le cripto asset", ha spiegato il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. “Studieremo tutti i mezzi per evitare che le sanzioni finanziarie possano essere aggirate con le criptovalute”, ha detto Le Maire: “Siamo totalmente determinati”. Nel frattempo, come spiega Bloomberg, l'Ue sta lavorando alla possibilità di escludere da tutti i suoi porti le navi che battono bandiera russa.

L'Ue si prepara a miliardi di aiuti all'Ucraina per la ricostruzione - L'Unione europea potrebbe lanciare un programma di assistenza macro-economica da diversi miliardi di euro per aiutare l'Ucraina nella ricostruzione, ha annunciato ieri il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, dopo la riunione straordinaria dell'Ecofin. “Se vediamo la distruzione massiccia causata dall'azione barbarica russa in Ucraina è chiaro che sarà necessario un volume molto sostanziale di aiuti”, ha detto Dombrovskis, spiegando di avere già avuto discussioni con il Fondo monetario internazionale, il Tesoro americano e altri partner “su come sostenere l'Ucraina” nella ricostruzione.

Il ministro degli Esteri del Lussemburgo auspica l'eliminazione fisica di Putin - Il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, ieri ha detto che "probabilmente l'unica soluzione" per mettere fine al conflitto in Ucraina è di eliminare "fisicamente" il presidente russo, Vladimir Putin. Asselborn ha spiegato di non credere più a una soluzione diplomatica. "Fino a qualche settimana fa, non avrei potuto immaginare di fornire armi a un paese in guerra", ha detto il ministro degli Esteri del Lussemburgo. Secondo Asselborn, Putin è un "bandito e dittatore" e "se il popolo russo sapesse il numero di morti che ha sulla coscienza, il Cremlino verrebbe rovesciato".

Il Patto di stabilità non sarà applicato anche se rientrerà in vigore - Come vi avevamo anticipato ieri, la Commissione ha pubblicato le sue linee guida sulle politiche fiscali nel 2023, ma non ha escluso la possibilità di prolungare la sospensione del Patto di stabilità e crescita il prossimo anno a causa degli effetti della guerra di Putin. Il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario Paolo Gentiloni hanno comunque chiarito che, anche se le regole dovessero tornare in vigore, non saranno applicate. "Data l'elevata incertezza, la Commissione non valuterà nuove procedure per deficit eccessivo questa primavera. In autunno torneremo a fare il punto”, ha detto Gentiloni. La regola sul debito che prevede la riduzione di un ventesimo l'anno per la quota sopra il 60 per cento del Pil “non riteniamo che debba essere applicata in questo contesto e per il prossimo anno”, ha detto Dombrovskis. La Commissione vuole evitare "un'eccessiva rigidità nella riduzione del debito”, ha aggiunto il vicepresidente.

Un anno dopo la condizionalità sullo stato di diritto la Commissione partorisce linee guida - La Commissione ieri ha finalmente adottato le sue linee guida su come intende applicare la condizionalità sullo stato di diritto. E' passato oltre un anno dall'entrata in vigore del regolamento che permette di tagliare i fondi comunitari ai paesi che violano i principi fondamentali. Il ritardo sulle linee guida ha permesso alla Commissione di rinviare potenziali azioni contro Polonia e Ungheria. Le linee guida illustrano le condizioni per l'adozione di misure contro gli stati membri, compresa la definizione di quello che potrebbe costituire un'eventuale violazione dei principi dello stato di diritto e delle modalità per valutare se tale violazione compromette o rischia di compromettere gli interessi finanziari dell'Ue in modo sufficientemente diretto. Il documento illustra anche la complementarità tra il regolamento sulla condizionalità e altri strumenti di protezione del bilancio comunitarie. Le linee guida indicano anche le tappe che la Commissione seguirà prima di proporre di tagliare i fondi, le procedure per l'adozione e la revoca delle misure. "Lo stato di diritto è il collante che tiene insieme la nostra Unione, è il fondamento della nostra unità e lo difenderemo sempre", ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. "Noi dobbiamo garantire che ogni euro e ogni centesimo siano spesi per lo scopo previsto e in linea con i principi dello stato di diritto". Forse von der Leyen dovrebbe passare dalle parole ai fatti e inviare le notifiche formali a Polonia e Ungheria. In ogni caso ci vorranno tra i cinque e i nove mesi prima di una decisione sul taglio dei fondi.

Il Parlamento europeo lancia la commissione d'inchiesta su Pegasus - La conferenza dei presidenti del Parlamento europeo oggi dovrebbe dare il via libera a una commissione d'inchiesta sull'utilizzo dello Spyware Pegasus da parte di alcuni stati membri per spiare oppositori, giornalisti e esponenti della società civile. La decisione finale dovrebbe essere adottata la prossima settimana dalla plenaria del Parlamento. Tra i paesi che avrebbero fatto uso di Pegasus ci sono Polonia e Ungheria.

Inflazione al 5,8 per cento nell'area euro - L'inflazione nell'area euro dovrebbe attestarsi al 5,8 per cento a febbraio, secondo la stima flash pubblicata ieri da Eurostat. Il dato è in ulteriore aumento rispetto a gennaio, quando l'inflazione si era attestata al 5,1 per cento. L'aumento dei prezzi più alto è stato registrato nel settore dell'energia (31,7 per cento), seguito da alimentari, alcol e tabacchi (4,1 per cento), prodotti industriali (3,0 per cento) e servizi (2,5 per cento). L'inflazione in Italia - secondo la stima flash di Eurostat - supera quella del resto dell'Ue con il 6,2 per cento. Il record è della Lituania (13,9 per cento), seguita da Estonia (12,4 per cento) e Belgio (9,6 per cento). La stima flash di Eurostat è superiore alle previsioni del 5,4 per cento degli economisti sentiti da Reuters. Il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, ha detto che si tratta di "una sorpresa negativa".

Il traffico ferroviario si avvicina ai livelli pre pandemia - Il traffico ferroviario passeggeri sta tornando alla normalità, dopo le difficoltà registrate a causa della pandemia di Covid-19. Secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat, nel terzo trimestre del 2021, il settore ferroviario dell'Ue ha registrato un aumento significativo di passeggeri. Rispetto al terzo trimestre del 2020, gli aumenti maggiori sono stati osservati in Slovenia (+45 per cento), Irlanda (+42 per cento) e Italia (+30 per cento).

EuroNomine - Il collegio dei commissari ieri ha nominato l'olandese Yvo Volman direttore per i "Dati" della direzione generale per le Reti, i contenuti e la tecnologia delle comunicazioni (Dg CNECT) e la finlandese Mari Anneli Juritsch consigliere principale nella direzione generale per la Migrazione e gli Affari interni (Dg HOME).

 


Accade oggi in Europa

– Consiglio Giustizia e Affari interni

– Presidenza  francese dell'UE: riunione informale del Consiglio Affari generali

– Parlamento europeo: riunione della commissione donne sulla Giornata internazionale delle donne

– Parlamento europeo: Conferenza dei presidenti

– Parlamento europeo: conferenza stampa del gruppo Renew sull'Ucraina e la commissione d'inchiesta su Pegasus

– Parlamento europeo: la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, incontra il segretario del Pd, Enrico Letta

– Banca centrale europea: pubblicazione del verbale della riunione di politica monetaria del Consiglio dei governatori del 2 e 3 febbraio

– Commissione: la vicepresidente Vestager partecipa alla Conferenza "Shaping Our Digital Future, Challenges and Prospects" organizzata dal Parlamento greco

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Comitato delle regioni: Summit europeo delle regioni e delle città (a Marsiglia)

– Eurostat: dati sulla disoccupazione a gennaio del 2022; dati sui prezzi della produzione industriale a gennaio del 2022

– Eurostat: webinar sulle statistiche di genere