L'antivirus occidentale
Dopo l’Asia, anche in occidente (e in Italia) nascono app e tecnologie per tracciare i contagi. Una mappa
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Cinque princìpi per ripartire
Milano. Dopo la ricerca sui vaccini e la sperimentazione di nuove cure, la tecnologia di cui tutti parlano con più aspettative in questa stagione di emergenza da coronavirus riguarda il contact tracing. L’idea è che usando diversi sistemi tecnologici sia possibile tracciare – e quindi contenere – il diffondersi dell’epidemia da persona a persona, da comunità a comunità. Per fare contact tracing con la tecnologia (finora si è fatto a voce, con le interviste di persona) servono delle app per smartphone e altri sistemi di raccolta dati che controllino i movimenti degli individui (gli infetti ma non solo) in forma per quanto possibile anonima, e poi servono sistemi di analisi di questi dati, in modo che tutte le volte che qualcuno si ammala sia possibile ricostruire i suoi spostamenti, rintracciare la catena dei contatti, rendere più efficaci le quarantene e più mirati i tamponi, e poi, quando la quarantena sarà finita, tenere sotto controllo i nuovi focolai. Non ci sono ricerche conclusive a riguardo, ma sulla base dei primi studi si può dire che le tecnologie di contact tracing siano state, assieme a molti altri, uno dei fattori che hanno consentito ad alcuni paesi asiatici di abbattere la curva dei contagi, con diverse gradazioni di compressione dei diritti fondamentali a seconda che si guardi alla Cina, a Singapore o a Taiwan – sì, compressione dei diritti, perché in fondo il contact tracing è questo: un sistema di sorveglianza di massa. Anche in occidente abbiamo cominciato a pensarci.
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- Eugenio Cau
E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.