L'Orto botanico di Brera in uno scatto del 2018 (foto LaPresse)

Un'estate tutta botanica. La cultura ha i suoi luoghi freschi, all'aperto e belli

Paola Bulbarelli

L'Orto Botanico, i Bagni Misteriosi del Teatro Parenti e la Biblioteca degli Alberi (oltre alla Triennale) intratterranno chi rimane in città: simboli di ripartenza

Si sono sentiti chiedere perché non c’è un roseto. Dimenticando, o non sapendo, che un orto botanico ha una ben chiara destinazione: rispettare quei principi per i quali è stato istituito, un luogo di formazione, di studio, di conservazione delle specie. “Siamo parte dell’Università degli Studi di Milano”, precisa Antonella Testa, conservatore dell’Orto Botanico, una delle meraviglie della città, di nuovo a disposizione dopo diverso tempo di chiusura. La strana estate milanese parte dalla cultura e lo fa all’aperto. “Abbiamo optato per la riapertura – racconta Testa al Foglio – per offrire alla città un luogo che molti non conoscono. Rispondiamo a un bisogno di uno spazio verde, nel centro città, senza l’ansia di questi mesi, nel rispetto delle norme. Noi offriamo il giardino in tutta la sua vivacità ma senza eventi”. Si potrà godere  di un luogo a dir poco unico. “Siamo piccoli, 5 mila metri quadri caratterizzati da una struttura settecentesca. Il nostro giardino segreto”. L’Orto Botanico è stato creato nel XIII secolo, tanto che Brera e il suo giardino botanico potevano essere considerati polo scientifico e culturale. “Sono oltre mille le specie di piante, grandi alberature che risalgono alla fondazione dell’orto come i ginkgo biloba centenari, o le piante tintorie, usate dai pittori, una commistione di piante storiche e altre in continuo rinnovo.  Non è un parco né un giardino privato, è una  cosa diversa”. Per ci sono contatori all’ingresso per un massimo di 125 persone.

 

Lo stesso problema lo affronta ogni giorno Andrée Ruth Shammah, anima del Teatro Parenti e dei Bagni Misteriosi, la fantastica piscina legata al teatro, altra oasi di natura nell’estate semi-reclusa.  “Cosa importante è non farsi prendere dalle cose e andare avanti – dice la regista. Questo lockdown ha bloccato tutto. Deprimermi  o lamentarmi, no. Bagni Misteriosi è aperto con le limitazioni di pubblico, il Teatro riapre con una prima mondiale ed è tutto esaurito. Vuol dire che la gente c’è anche se in parecchi hanno ancora paura o sono fuori Milano. Proprio per questo il 14 luglio stiamo organizzando ‘Un canto per Milano’ con le associazioni della cultura e del bene per dire noi ci siamo e ci crediamo.  Tutti hanno aderito. Poldi Pezzoli, Fai, Fondazione  Pirelli e tantissimi altri. Rispetteremo le norme. Il Covid non può uccidere una città come Milano. L’estate del 2020 ce la ricorderemo come la ripartenza. Un canto di cuore”. La Biblioteca degli Alberi è un altro dei luoghi simbolo di Milano in questa estate post Covid. Ma anche l’attività estiva della Triennale è più che variegata dal Cinema al bosco, al teatrino, alla radura alla rotonda. “Serve oggi un cambio di paradigma – spiega Stefano Boeri, presidente della Triennale – musei, teatri, istituzioni culturali devono ripensare le modalità di produzione culturale. Dobbiamo imparare a usare in modo pervasivo gli spazi aperti delle nostre piazze, parchi e giardini. Per questo abbiamo studiato per il Giardino della Triennale un programma di eventi, dialoghi, performance e momenti di relax con l’opportunità di visitare, gratuitamente, la straordinaria collezione dei capolavori del design italiano”.