(foto LaPresse)

Una questione di priorità

Andrea Marcenaro

Sull'intervento turco in Libia l'America nicchia, la Nato tace, l'Europa vuole la pace e l'Italia si prende due mesi per poter prima risolvere l'affaire Di Maio-Paragone-Di Battista

Riassumendo. Erdogan fa votare dai suoi la mozione che decide un intervento militare in Libia per sostenere Serraj contro Haftar. L’8 gennaio incontrerà Putin ad Ankara per cercare di chiudere un patto che imponga il nuovo ruolo di Russia e Turchia sia in Libia che nel Mediterraneo. Non è detto che vada, ma potrebbe. L’embargo Onu sulla vendita di armi alle due fazioni libiche funziona al solito come il due di picche. L’Egitto è allarmatissimo per la sortita turca sull’intervento militare e sta muovendosi con la Grecia per un’ampia iniziativa contro Ankara. Mike Pompeo fa l’elastico, un po' tira e un po' molla. Infatti la Nato tace. L’Europa invoca la pace per via diplomatica e prepara una conferenza a Berlino che potrebbe tenersi a giochi fatti. L’Italia, di cui si racconta che mantenga qualche interesse per il casino libico, si prenderà ancora due mesi massimo per risolvere la questione Di Maio-Paragone-Di Battista, poi però vedrete.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.