Medici disertori e aziende traditrici. Come nascono le fake news della pandemia
Da Napoli a Brescia. Giornalismo a colpi di pregiudizi
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Anche il sovranismo è molto influenzato
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Casaleggio virus
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L'esperimento del coronavirus
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Bravi i social (per ora)
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Non mettiamo il cervello in quarantena. Per un'italia migliore
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Cosa si ferma (e cosa no) nell'"Italia zona protetta"
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Ciao panico, è la resa dei conti tra i forti e i deboli. Io sono debole
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Adesso pure il coronavirus è colpa degli ogm
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In tempi di coronavirus, l'antidoto all'effetto “terza persona” è la tradizione
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Proposte per fare spazio ai giovani in Italia. E sono loro a pensarci
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L'iniziale fallimento di Trump sul virus
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Tech contra virus
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La fine degli hater
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Così gli annunci di Trump compromettono la lotta al virus. Il caso Google
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Il team antivirus
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La propaganda russa usa il coronavirus per i suoi piani di sovversione
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Antidoti utili contro il felice dilagare di tante minchiate
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La grande scrematura delle minchiate imposta dal coronavirus
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Necessario ed urgente un cambio di strategia nella unità di (in) crisi in Lombardia
Roma. Lo abbiamo visto chiaramente con la dichiarazione a dir poco infelice del presidente del Veneto Luca Zaia sui “topi vivi” mangiati dai cinesi: l’epidemia da coronavirus sta facendo emergere i nostri pregiudizi, verso gli altri, ma anche verso noi stessi. In questo clima bellico è proprio sulla base di due stereotipi consolidati, quello del dipendente statale meridionale assenteista e quello dell’imprenditore settentrionale avido, che da alcuni giornali è partito un infondato attacco ai supposti “disertori” e traditori.
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- Luciano Capone
Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali