Bravi i social (per ora)
Per una volta le piattaforme si sono mosse per prime contro le fake sul virus. Non smettere anche sul resto
Milano. In quest’epoca di coronavirus, in cui quanto la malattia si teme la diffusione del panico, e soprattutto del panico generato da notizie false, quei covi di fake news che abitualmente sono i social media si sono comportati sorprendentemente bene. Si sono mossi tutti in maniera proattiva per limitare ed eliminare le fake news, e questa frase avremmo voluto scriverla anni fa. Di solito, infatti, quando si è trattato di fermare le fake news i social network hanno sempre giocato di reazione. Una cospirazione politica o una teoria del complotto sanitaria cominciava a diventare virale? I social network non se ne occupavano, o se ne occupavano svogliatamente, finché qualche giornalista non se ne accorgeva e faceva partire il circo dell’indignazione politica. Solo allora, e soltanto in alcuni casi, i social cominciavano a prendere provvedimenti. Con il coronavirus, invece, si sono mossi rapidamente e, appunto, prendendo l’iniziativa per primi.
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- Eugenio Cau
E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.