LaPresse / Roberto Monaldo

Malagiustizia 2017

Ermes Antonucci

I casi Mastella e Contrada, i fiaschi della procura di Trani e gli scivoloni di Woodkock. Tutti i flop giudiziari dell’anno

Si sta per concludere un altro anno costellato di flop giudiziari. Torna la consueta rassegna del Foglio sui principali casi emersi nel corso del 2017.

  

Gennaio

Pronti, via. E la procura di Roma chiede l’archiviazione del filone romano dell’indagine Tempa Rossa, avviata dai colleghi di Potenza, che era giunta a coinvolgere Gianluca Gemelli, compagno dell’ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, dimessasi a causa del tritacarne mediatico generato dall’inchiesta. Archiviazione anche per l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex capo di stato maggiore della Marina militare italiana, e Nicola Colicchi, ex consulente della Camera di commercio di Roma. Il 19 gennaio la Corte d’appello di Venezia assolve gli ex amministratori di Enel Franco Tatò, Paolo Scaroni e Fulvio Conti dall’accusa di disastro ambientale per le emissioni della centrale termoelettrica di Porto Tolle. In primo grado, davanti al tribunale di Rovigo, Tatò e Scaroni erano stati condannati a tre anni di reclusione. Il 30 gennaio l’ex parlamentare del Pdl, Marco Milanese, già consigliere politico del ministro Tremonti, è assolto dalla Corte d’appello di Roma dall’accusa di finanziamento illecito per la vicenda della compravendita di un suo yacht, per la quale era stato condannato in primo grado a 8 mesi di carcere.

   

Febbraio

Il gip di Roma archivia le posizioni di 113 indagati su 117 nella cosiddetta inchiesta “Mafia Capitale”, inclusi l’ex sindaco Gianni Alemanno (accusato di associazione mafiosa), il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’ex capo di gabinetto Maurizio Venafro. Dopo essere stato scagionato dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, il consigliere regionale e presidente campano del Pd, Stefano Graziano, ottiene l’archiviazione dal gip di Santa Maria Capua Vetere anche per l’accusa di corruzione elettorale. Angelo Massaro, 51enne originario di Fragagnano (Taranto), viene assolto al termine di un processo di revisione dall’accusa di aver ucciso un uomo nel 1995. Era stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione e ha trascorso in carcere 20 anni da innocente. L’incredibile errore giudiziario era nato da un’intercettazione telefonica in dialetto tradotta male.

   

Marzo

Crolla in tribunale l’ardita inchiesta messa in piedi dalla procura di Trani nei confronti delle agenzie di rating, accusate di manipolazione di mercato per il taglio del rating dell’Italia nel 2012. I giudici assolvono cinque tra analisti e manager di Standard & Poor’s, la stessa società di rating e un analista di Fitch. E’ l’ennesimo flop della procura tranese che aveva chiesto condanne fino a tre anni di reclusione.

   

Aprile

Il gip di Napoli, su richiesta della stessa procura partenopea che aveva avviato le indagini, archivia l’inchiesta contro il generale della Guardia di Finanza Vito Bardi su un presunto giro di tangenti pagate da alcuni imprenditori per evitare verifiche fiscali. L’inchiesta, però, ha impedito a Bardi di diventare comandante generale della Guardia di Finanza, spingendolo alla pensione. Passano pochi giorni e inizia a crollare un’altra maxi-inchiesta dei procuratori napoletani, in particolare del pm Henry John Woodcock, quella sul caso Consip. Il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, che su richiesta della procura ha svolto le indagini, viene indagato dalla procura di Roma con l’accusa di aver manipolato alcuni atti dell’inchiesta, attribuendo un’intercettazione che tira in ballo il padre dell’ex premier Matteo Renzi alla persona sbagliata e alimentando l’ipotesi di un fantomatico coinvolgimento dei servizi segreti. Al termine di un processo di revisione, la Corte d’appello di Perugia cancella la condanna di undici anni di reclusione nei confronti di Saverio De Sario per abusi sessuali sui due figli. I figli ritrattano le accuse, affermando di essere stati costretti a mentire dalla madre ed ex moglie di De Sario. L’uomo ha trascorso quattro anni in carcere da innocente.

  

Maggio

La Corte d’appello di Cagliari assolve l’europarlamentare Pd Renato Soru, condannato in primo grado a tre anni per evasione fiscale. “La notizia della mia condanna ha inondato pagine di giornale, l’assoluzione si è meritata un piccolo riquadro. Ma c’è chi non resiste, chi non dispone magari dei miei mezzi e si toglie letteralmente la vita”, commenta Soru al Foglio. A 16 anni dall’inizio dell’inchiesta, il tribunale di Potenza assolve Rocco Loreto, ex sindaco di Castellaneta ed ex senatore dei Ds, dall’accusa di calunnia ai danni dell’ex pubblico ministero Matteo Di Giorgio (che ad agosto sarà poi condannato in via definitiva a otto anni di reclusione per corruzione e concussione). La vicenda è costata all’esponente politico 15 giorni di custodia cautelare (quattro in carcere e undici agli arresti domiciliari). L’arresto avvenne il primo giorno utile dopo l’insediamento delle nuove Camere, quando Loreto non godeva più dell’immunità parlamentare, e sotto i teleobiettivi dei fotografi. Il gip di Napoli archivia l’indagine per voto di scambio con aggravante camorristica a carico dell’europarlamentare Pd Nicola Caputo. Nessuno spazio sui giornali, che invece agli inizi della vicenda diedero enorme risalto alle accuse infamanti.

   

Giugno

La Cassazione conferma in via definitiva la sentenza di assoluzione nei confronti dell’ex generale dei Carabinieri, Mario Mori, e del colonnello Mauro Obinu, imputati di favoreggiamento aggravato alla mafia: non c’è mai stata una “mancata cattura” di Bernardo Provenzano. Cade definitivamente l’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Sesto”: dopo l’assoluzione di Filippo Penati, viene prosciolto anche l’architetto Renato Sarno, indagato per cinque anni con l’accusa di concussione per induzione. Dopo cinque mesi di carcerazione preventiva, Sarno era uscito dal carcere solo dopo aver accusato Penati, salvo poi ritrattare nel processo. Altro colpo all’inchiesta Consip: Alessandro Sessa, vicecomandante del Noe, viene indagato dalla procura di Roma per depistaggio con l’accusa di aver coperto il suo sottoposto, il capitano Gianpaolo Scafarto, impegnato in ripetute operazioni manipolatorie tese ad avvalorare la tesi della colpevolezza di Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo.

  

Luglio

Crolla la mafiosità dell’inchiesta denominata “Mafia Capitale”. I giudici del tribunale di Roma fanno cadere per tutti gli imputati l’accusa sia di associazione mafiosa che di aggravante mafiosa, riconoscendo l’esistenza di un’associazione a delinquere e dimezzando le pene richieste dalla procura (le più alte a Massimo Carminati, 20 anni, e a Salvatore Buzzi, 19 anni). La Corte di Cassazione revoca la condanna a 10 anni inflitta all’ex numero due del Sisde Bruno Contrada, accusato di concorso in associazione mafiosa, facendo riferimento alla decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo secondo cui e l’ex 007 non avrebbe dovuto essere condannato perché all’epoca dei fatti il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non era stato codificato in maniera sufficientemente chiara. Intanto però Contrada, tra carcere e domiciliari per motivi di salute, ha scontato interamente la pena. Al termine del processo di revisione, la Corte d’appello di Catania assolve i nove imputati accusati di strage per l’attentato di via D’Amelio dove il 19 luglio 1992 persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque uomini della scorta. Per anni gli inquirenti si sono basati sulle dichiarazioni di falsi pentiti, autori del clamoroso depistaggio che ha portato alla condanna di innocenti. Si chiude con il proscioglimento di tutti gli imputati il filone romano dell’inchiesta Cpl Concordia avviata dalla procura di Napoli. La Corte d’appello di Ancona assolve i sette imputati condannati in primo grado per i presunti maltrattamenti agli anziani ospiti della “Casa di Giobbe”, sulle colline di Ascoli Piceno: non c’era nessuna “casa degli orrori”.

  

Agosto

Cade un altro pezzo dell’inchiesta Consip: il tribunale del Riesame di Roma annulla la misura cautelare nei confronti dell’imprenditore al centro dell’inchiesta Alfredo Romeo, che però nel frattempo ha trascorso 168 giorni tra carcere e arresti domiciliari. A chiedere al tribunale di esprimersi sulla scarcerazione era stata la Cassazione, da un lato smentendo l’esistenza di un “sistema Romeo” al quale hanno fatto riferimento i pm napoletani sin dall’inizio, dall’altro sollevando dubbi sull’uso invasivo di software spia per la realizzazione delle intercettazioni da parte dei carabinieri del Noe coordinati da Woodcock.

  

Settembre

Dopo nove anni, Clemente Mastella viene assolto in primo grado dal tribunale di Napoli nel processo che l’ha visto imputato insieme alla moglie Sandra per presunti illeciti nelle nomine Asl. L’inchiesta, avviata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, causò le sue dimissioni da ministro della Giustizia e, conseguentemente, la caduta del governo Prodi. Assolti anche gli altri imputati. La Corte d’appello di Milano conferma l’assoluzione di Filippo Penati dalle accuse di corruzione e finanziamento illecito ai partiti nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “sistema Sesto”. La Corte d’appello di Roma conferma l’assoluzione di Silvio Scaglia e Stefano Mazzitelli, rispettivamente fondatore di Fastweb ed ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle, nel processo sul presunto maxiriciclaggio di due miliardi di euro. Assolti anche Antonio Catanzariti, Massimo Comito, Mario Rossetti e Roberto Contin. Frana la “montagna di prove schiaccianti” del pm che indagò su Ottaviano Del Turco provocando lo scioglimento della giunta regionale abruzzese. L’ex governatore viene assolto dalla Corte d’appello di Perugia dall’accusa di associazione per delinquere nel processo sulla cosiddetta “Sanitopoli abruzzese”. Viene rideterminata in tre anni e 11 mesi la condanna per induzione indebita.

   

Ottobre

Il tribunale di Napoli assolve l’ex parlamentare del Pdl Marco Milanese dall’accusa di aver rivelato notizie riservate su indagini in corso a un imprenditore, finito sotto inchiesta della Dda, dal quale avrebbe ricevuto in cambio regali. L’imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone viene assolto in via definitiva dall’accusa di truffa ai danni dello Stato nel processo sulle presunte irregolarità nella costruzione del porto turistico di Imperia. L’imprenditore ha trascorso nove mesi agli arresti e il gruppo da lui guidato, Acqua Marcia, che all’epoca impiegava oltre 4.500 persone, è fallito a causa dell’inchiesta.

  

Novembre

Il gip archivia l’inchiesta avviata dalla procura di Trani sul presunto legame tra vaccinazioni e autismo, affermando che durante le indagini non sono emersi elementi sui quali si possano fondare ipotesi di reato. Tramonta così anche un’altra delle roboanti inchieste dei pm di Trani. Il tribunale di Catanzaro assolve dalle accuse più gravi tutti e dieci gli imputati del processo “Toghe lucane bis”, sull’esistenza di una presunta associazione segreta e a delinquere che raccoglie informazioni e prepara dossier e calunnie contro magistrati come Woodcock.

  

Dicembre

Vengono tutti assolti in appello a Firenze gli ex vertici di Monte dei Paschi di Siena (l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e l’ex responsabile finanza Gianluca Baldassarri) nell’inchiesta sulla ristrutturazione del derivato Alexandria. In primo grado erano stati condannati a 3 anni e mezzo di reclusione e a oltre 5 anni di interdizione. La procura di Mantova chiede l’archiviazione dell’inchiesta nei confronti del sindaco Mattia Palazzi per tentata concussione continuata per aver chiesto favori sessuali in cambio di contributi pubblici. La sua presunta vittima e accusatrice ha ammesso di aver alterato i messaggi in cui il sindaco avrebbe fratto riferimento alla sua carica istituzionale.