“Per usare le risorse europee l'esecutivo fissi le priorità in tempi rapidi”. Parla Fabbrini
“La vittoria della linea Merkel dopo la crisi del Covid va sfruttata”. Intervista al direttore del Dipartimento di Scienza politica della Luiss
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Conte decide anzi no
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Meno sindacati, più scuola
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“Usiamo gli stati generali per il Recovery plan”. Parla Misiani
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Gli anti stati generali dell'autolesionismo
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Un ministero per Zingaretti
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Per tornare a creare lavoro lo stato deve cominciare a togliere i freni alle imprese
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Un rilancio è possibile? Idee e stimoli: gli interventi dagli stati generali dell'Economia
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Vizi, peccati e virtù. Il catechismo della nostra quarantena
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Campanella per il governo. Se non riparte la scuola, non riparte l'Italia
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Progetto Italia, è ora di osare
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Conte vuole rilanciare il lavoro. Ma per ora deve garantire la cassa integrazione
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I vaffa in soffitta
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Il fratello tonto del Pd
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“Pagare meno, pagare tutti”. Parla il capo dell'Agenzia delle entrate
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Esame di maturità
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Il virus adesso è il lavoro
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Fase Bonomi
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Cambiare l'italia si può
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Gli Stati generali possono avere un senso se il governo passerà dal cosa al come
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Le riforme essenziali e a costo zero che possono curare davvero l'Italia
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Il ministro dell'Economia dice che “il Mes è attraente”
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Fumarsi il Mes (senza Europa ci sono più tasse)
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Merkel prodiga, perfino spendacciona, e decisionista con l'Europa
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L'attimo straordinario dell'Ue
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Il governo può avere futuro solo copiando il metodo Merkel
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Cig trappola d'acciaio
Roma. “Non siamo un paese serio”, esordisce così Sergio Fabbrini, direttore del Dipartimento di Scienza politica alla Luiss G. Carli e Pierre Keller Visiting Professor alla Harvard Kennedy School. “Senza neppure conoscere l’entità esatta delle risorse né quando arriveranno, il governo italiano perde tempo in discussioni senza costrutto su come impiegare ipotetici soldi futuri. Il paese sembra prigioniero di dinamiche introverse”. In che senso? “Il ceto politico è assillato dalla paura di perdere una carica o dalla smania di acquisirne un’altra, manca una visione d’insieme. Vittorio Colao è un tecnico: ha offerto un ventaglio di opzioni ma spetta alla politica fissare la gerarchia di obiettivi”.
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