(foto LaPresse)

L'epidemia in immagini

Matteo Matzuzzi

Il Papa che cammina da solo e che benedice una piazza vuota. Quel che resterà del dramma che stiamo vivendo

Venerdì prossimo alle ore 18, Roma vedrà qualcosa che mai, in epoca recente, aveva visto. Il Papa pregherà da solo nella sterminata cornice di piazza San Pietro. Sarà proclamata la Parola di Dio, quindi si terrà l’Adorazione (silenziosa). Infine, e sarà il gesto più eclatante, Francesco pronuncerà la solenne benedizione Urbi et Orbi, alla città di Roma e al mondo. Domandando la fine dell’epidemia e la protezione di quanti sono malati e di chi è impegnato sul fronte, in prima linea. L’Urbi et Orbi si fa solo a Pasqua e Natale, oltre ad ogni elezione papale. Non è, insomma, routine. Sarà solo l’ultimo dei gesti importanti del Papa, immortalati da video e fotografie. Sublime la camminata verso San Marcello al Corso, pellegrino pronto a pregare davanti al Crocifisso miracoloso. Forse, però, l’immagine che farà storia è un’altra, che poca eco ha avuto. Ogni domenica alle 12, poco dopo aver pronunciato l’Angelus, il Pontefice si affaccia benedicente su una piazza San Pietro vuota. Non una persona, non un rumore, se non quello delle campane a festa della basilica. Esempi che hanno fatto scuola. Molti sacerdoti, dal nord dell’Italia al sud, sono andati “al sodo”, cercando di tornare davvero all’essenziale. E i fedeli l’hanno capito, perché quello è quanto andavano (da tempo) cercando. Prova ne è l’incredibile ascolto registrato la scorsa settimana da Tv2000 per il Rosario organizzato dalla Conferenza episcopale italiana. Quasi quattro milioni e mezzo di persone che alle 21 si sono sintonizzati per pregare. Davvero non è una cosa di routine.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.