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Joe Biden e Barack Obama all'epoca del secondo mandato alla Casa Bianca (foto LaPresse)
Yes, Joe can
Obama sostiene Biden ed elenca le cose che “contano”: leadership e competenza
Dire che Barack Obama ha fatto l’endorsement di Joe Biden, suo ex vicepresidente e sfidante di Donald Trump alle elezioni di novembre, è estremamente riduttivo. Uscendo da quella che è sempre stata definita neutralità – abbiamo scoperto che era una neutralità fatta di molte telefonate e di molti “nudge” – Obama ha pubblicato un video in cui certamente ha ribadito che Biden è un grandissimo candidato, ma in cui ha detto molte altre cose. Ha cominciato dicendo agli americani “non siete soli”, un elogio delle comunità, che sono sempre state dentro alla storia obamiana e poi ha proseguito definendo la grande sfida che abbiamo davanti. Prima di tutto la sfida è elettorale e l’unità del Partito democratico è un requisito fondamentale per vincerla: Obama ha elogiato Bernie Sanders, che si è ritirato dalla corsa e che ora sostiene Biden, ha detto “for the many not for the few”, che è lo slogan corbyniano, e ha definito la “platform” democratica, quegli elettori che stanno creando una coalizione “mai vista prima a questo punto della corsa”.
Per Obama, Biden e il suo “team of rivals” è la grande novità di questa tornata elettorale, una novità anche per la sinistra in generale. Ma Biden è anche garanzia di altri elementi decisivi che si possono riassumere in: leadership. Biden sceglierà persone competenti, ha detto Obama, persone che non avranno disprezzo per la scienza o per gli esperti, ma che anzi si appoggeranno a loro per costruire la propria offerta politica. Perché se c’è una cosa che questa pandemia ha mostrato è, secondo Obama, che i governi “contano”, così come lo stato di diritto, le elezioni, la trasparenza, la capacità di dare fiducia alle persone e non soltanto amministrare la loro rabbia. In una parola: la leadership. Sconfiggere Trump non sarà facile, dice Obama, ha un arsenale importante di propaganda e di elettori, ma se c’è una cosa che questa pandemia ha mostrato è che competenza e leadership sono beni preziosi che non si improvvisano. Vanno scelti, e si comincia nelle urne.
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