La crisi tra Sanders e la sua star AOC è l'ultimo paradosso di una corsa sospesa
Non prendiamocela con i votanti, dice la deputata del Bronx, la colpa è di chi non è riuscito a mantenere la promessa di costruire una coalizione di elettori forte e vincente
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La solitudine di Ocasio-Cortez
Milano. Contro i gossip non posso fare nulla, ha risposto Alexandria Ocasio-Cortez (AOC) a un tweet in cui le si diceva: se Neera Tanden, cioè una dell’establishment democratico, “ti elogia, vuol dire che stai facendo qualcosa di sbagliato. Cambia direzione”. Il gossip del momento è stato raccontato da Politico in un articolo dal titolo: “AOC rompe con Bernie Sanders su come guidare la sinistra”. La deputata del Bronx, uno dei volti più conosciuti sui social a livello mondiale, ha fatto campagna elettorale assieme a Sanders, è stata la sua testimonial più efficace e più riempipalazzetti (quando ancora gli assembramenti erano possibili), ma quando i risultati non sono arrivati, ha iniziato a prendere le distanze. Quando l’offerta di Sanders – che in questa tornata elettorale si sentiva il candidato inevitabile e necessario – si è rivelata poco convincente, o comunque meno convincente di quella di Joe Biden con una certa costanza dal SuperTuesday in poi, AOC aveva fatto una diretta su Instagram in cui aveva detto: “Noi non ce la prendiamo con gli elettori, non rifiutiamo degli elettori, non pensiamo che le persone siano usa e getta”. Si rivolgeva, senza citarli esplicitamente, ai tanti sostenitori di Sanders che di fronte ai risultati scadenti se la prendevano con l’establishment del Partito democratico e tutti i suoi esponenti, ma anche con gli elettori – i più anziani in particolare che si sono mobilitati a favore dell’ex vicepresidente Biden. AOC aveva capito che il problema non era tanto la mobilitazione degli anziani quanto l’assenza dei giovani: l’onda movimentaria di Sanders del 2016 non c’era più, e non c’era una sostituzione. Ma la deputata star che ha un fiuto non male per le tendenze popolari ha detto subito: non prendiamocela con gli elettori, la colpa è di chi non è riuscito a mantenere la promessa di costruire una coalizione di elettori forte e vincente.
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- Paola Peduzzi
Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi