
Elena Cattaneo (foto LaPresse)
La scrematura delle balle
I ciarlatani che spariscono, la scienza che si impone, la consapevolezza delle nostre vulnerabilità e tutte le frottole emerse alla luce del sole (anche quelle pseudo ambientaliste). Il virus come stress test sul carattere di un paese. Idee sul domani che sarà: una chiacchierata con Elena Cattaneo
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Debolmente positivi
Oramai da molti anni, più esattamente dal 2013, è una specie di Grillo Parlante nelle istituzioni. Non nel senso dalla recente figura del saltimbanco che sbraita e infiamma le viscere del popolo spargendo cultura antiparlamentare e antiscientifica, anzi, l’opposto. Nel senso della saggia figura collodiana che cerca di orientare il Parlamento verso le scelte giuste sui temi scientifici, che ammonisce la classe politica sui rischi che si corrono e sulle conseguenze che si pagano prendendo le scorciatoie e dando retta ai ciarlatani e ai “Gatti&Volpi” di turno. Elena Cattaneo, biologa e farmacologa nota per le sue ricerche sulla còrea di Huntington e sulle staminali, nominata senatrice a vita nel 2013 da Giorgio Napolitano, nel dibattito pubblico degli ultimi anni ha impersonato la voce della coscienza scientifica. Quasi sempre inascoltata, proprio come il Grillo Parlante. Su tantissime questioni scientifiche su cui la politica è stata chiamata a dire la sua, ha espresso posizioni nette sia nelle istituzioni che nel dibattito pubblico. Scegliendo spesso il ruolo più scomodo, mentre l’opinione pubblica scivolava verso l’inganno, la suggestione e la superstizione, vittima della paura o preda della falsa speranza. Memorabile è stata la sua battaglia contro il cosiddetto “metodo” Stamina, insieme a pochi altri scienziati italiani: ne è nata un’approfondita indagine conoscitiva che ha evidenziato gli errori del governo, del Parlamento e della magistratura proponendo un decalogo per evitare che accada di nuovo. Oppure quella, altrettanto isolata, a favore degli organismi geneticamente modificati (Ogm): nella sua attività in Senato la Cattaneo ha persino scoperto che alcuni studi di un professore dell’Università di Napoli, Federico Infascelli, presentati in audizione come prova per vietare l’uso degli Ogm, erano taroccati. E poi ci sono stati gli interventi a favore della sperimentazione animale, solo in Italia oggetto di restrizioni enormi che ostacolano la ricerca. E quelli in difesa dei ricercatori accusati di avere diffuso la Xylella, la malattia degli ulivi, in Puglia. Quelli a favore dei vaccini e contro la stregoneria dell’agricoltura biodinamica. Libertà di ricerca, libertà d’impresa, difesa del metodo e delle evidenze scientifiche sono princìpi che guidano la sua attività.
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- Luciano Capone
Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali