(foto LaPresse)

Post contro post nei cinque stelle romani

Marianna Rizzini

Il sindaco, la discarica, i consiglieri ribelli e il marito del sindaco che scatena la guerra intestina al movimento

Roma. Partendo dalla fine, lo specchio della piccola tragedia è un post su Facebook. Firmato Andrea Severini, marito di Virginia Raggi e storico attivista del M5s. Partendo dall’inizio, la piccola tragedia ha i suoi prodromi nella giornata del 31 dicembre: poco prima di Capodanno, infatti, il sindaco, via delibera, sceglie infine, dopo mesi di tira e molla con la Regione, il sito destinato alla nuova discarica, vista la chiusura di Colleferro: Monte Carnevale, nella zona di Valle Galeria. Ma a quel punto la questione si complica: come può la forza politica che ha fatto del “no” alle discariche un segno di riconoscimento fare un gesto di realpolitik, seppure obtorto collo? E infatti, nel M5s romano, cominciano i distinguo, i malumori, le critiche aperte da parte di alcuni consiglieri (con l’appoggio tacito ed esplicito di alcuni parlamentari grillini). E si è capito che il voto in aula avrebbe riservato sorprese non piacevoli per il sindaco.

 

Detto e fatto: non uno ma dodici consiglieri grillini hanno votato contro l’ipotesi Monte Carnevale, allineandosi alle mozioni dell’opposizione (Fratelli d’Italia e Pd). E già questo era un brutto segno per il primo cittadino. Però poi la realtà ha superato se stessa, nel senso del surreale, quando, ieri mattina, il marito del sindaco ha non soltanto dato la notizia – “approvate le mozioni FdI e Pd grazie ai voti dei nostri portavoce che impegnano formalmente la sindaca a ritirare il provvedimento e individuare altrove il nuovo sito…” – ma ha anche elencato i nomi dei dodici ammutinati, tra cui il presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco, che già si era espresso in senso contrario alla delibera del sindaco, la sua vice Simona Ficcardi, Paolo Ferrara e Andrea Coia. E i nomi erano soltanto l’inizio. La lista senza commento, infatti, ha provocato a catena reazioni e controreazioni, pur sempre al grido unanime della “piena fiducia” al sindaco, sconfitto in Campidoglio per mano amica: sempre su Facebook è andato in scena un altro mini-psicodramma, ma tra consiglieri comunali e regionali. Ecco il presidente grillino della Commissione Bilancio del Campidoglio Marco Terranova chiedere le dimissioni di Diaco e Ficcardi. Ed ecco Marco Cacciatore, presidente grillino della Commissione regionale rifiuti, rispondere al post del marito del sindaco con un “ecco i nomi di chi ha violato il programma”, Virginia Raggi in testa, seguita dal capogruppo in Comune Giuliano Pacetti, cui alcuni colleghi, nel M5s, imputano un’insufficiente opera preventiva di riduzione-divergenze interne. Che cosa fa il sindaco? Procede lungo la propria strada come niente fosse, sperando forse che il Pd in versione Regione smentisca la mozione del Pd in versione Comune (della serie: se non è colpa degli altri, come spesso diceva il sindaco agli esordi per giustificarsi, presto potrà esserlo).

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.