(foto LaPresse)

Discarica barile: adesso è il Pd che si oppone. Non c'è pace né soluzione

Gianluca De Rosa

Domani il consiglio regionale del Lazio approverà tre mozioni di Pd, M5s e Fratelli d’Italia per chiedere anche a Zingaretti di opporsi al progetto di Monte Carnevale

Roma. La questione della nuova discarica a Roma si fa sempre più ambigua e confusa. Lo scorso 21 gennaio il voto dell’Assemblea capitolina con cui la maggioranza grillina ha bocciato Virginia Raggi, chiedendole di ritirare la scelta dell’ex cava in zona Monte Carnevale per la nuova discarica (non lontana da quella di Malagrotta, battaglia fondativa per il M5s romano). Domani in Regione accadrà qualcosa di molto simile. Il consiglio approverà tre mozioni di Pd, M5s e Fratelli d’Italia per chiedere anche a Zingaretti di non avvallare la scelta.

 

La storia diventa sempre più paradossale. Virginia Raggi – è la narrazione dei suoi – aveva indicato il sito “a malincuore”, costretta proprio dall’accordo sottoscritto con la Regione, “con la pistola del commissariamento puntata alla tempia”. “Quell’area – spiegava ancora martedì sera ai suoi colleghi il capogruppo grillino Giuliano Pacetti nel tentativo di riserrare le fila – è l’unica possibile”. Per dimostrarlo, al vertice di maggioranza Pacetti si è portato anche i tecnici di Campidoglio e Città metropolitana. Ma la falange antidiscarica non ne ha voluto sentire. “Anche i dirigenti – commentava ieri la consigliera Simona Ficcardi – hanno confermato che con un po’ di tempo e un nuovo accordo politico si possono trovare nuove aree”. E adesso anche la Regione, che pure ha preteso l’indicazione di un’area, su Monte Carnevale sembra tirarsi indietro. La mozione firmata da Eugenio Patanè e altri sei consiglieri dem, esprime “contrarietà” alla decisione della Raggi, definita “sbagliata e incomprensibile”, e chiede al governatore Nicola Zingaretti e all’assessore competente, Massimiliano Valeriani, di “avviare tempestivamente gli interventi per la riqualificazione della valle Galeria”. In pratica si chiede per l’area l’applicazione di una tutela speciale, che potrebbe essere concretizzata utilizzando la legge sulle aree ad elevato rischio ambientale, approvata all’inizio dello scorso anno dal consiglio regionale. Risultato: niente discarica. Proprio Valeriani, intanto, martedì pomeriggio nel corso di un’audizione alla commissione Ambiente della Camera dei deputati ha spiegato: “La discarica ancora non è un fatto”. Se e quando ci sarà un progetto del proprietario dell’area saranno i tecnici a decidere, la giunta regionale non ha un’opinione in merito”. Ennesima mano tirata indietro.

E se il Pd tentenna, il presidente grillino della commissione Rifiuti della Regione Marco Cacciatore, compagno di Ficcardi e da sempre critico con Virginia Raggi, chiede con un’altra mozione che la Regione superi l’accordo con il Campidoglio ripristinando l’Ato di Roma (e cioè l’obbligo per la Capitale di smaltire i rifiuti all’interno dei suoi confini comunali) nel nuovo piano rifiuti. La cancellazione dell’Ato è stata la contropartita offerta dalla Regione alla Raggi in cambio del sito per la discarica. Non solo. Cacciatore chiede anche che la Regione commissari il Campidoglio e indichi direttamente diversi siti in città per costruire delle minidiscariche.

Ieri intanto la protesta della valle Galeria è arrivata anche sotto al consiglio regionale. Tra i manifestanti, circa 700, anche gli attori Ricky Tognazzi e Simona Izzo, che sul piazzale fuori dall’edificio hanno parlato per qualche minuto in un intervento a metà tra un’invettiva e una gag comica. "Mi spiegavano – ha detto la Izzo – che questa protesta non ha colore politico, io comunque sono sempre stata di sinistra e dalla sinistra mi aspetto qualcosa, vorrei proprio incontrare Zingaretti per capire che cosa stanno combinando”. Poi Tognazzi: “Già devo convivere con Simona, adesso pure la discarica… no dai”.
 Da un lato il colore delle proteste dall’altro il lavorìo degli uffici. Se la nuova discarica romana è in alto mare, alla direzione regionale rifiuti ieri si è invece discussa una cosa che desta molti timori nei consiglieri della provincia di Latina: la società Ecoambiente ha chiesto l’autorizzazione a riaprire la discarica di Montello. Anche perché finché non ci saranno nuovi impianti e discariche la questione rifiuti nel Lazio sarà sempre di più un rebus logistico, rendendo ogni possibile approdo l’oggetto di sudato desiderio.

Gianluca De Rosa