La sindaca Virginia Raggi presenta il nuovo rimpasto di giunta (foto LaPresse)

"Però in Campidoglio stiamo con Virginia", ci dice Pacetti

Gianluca De Rosa

Il capogruppo del M5s in Campidoglio chiude a qualsiasi ipotesi di scelta comune con i dem del candidato sindaco per le prossime elezioni comunali a Roma

Roma. "Noi per scegliere i nostri candidati non facciamo le primarie del Pd, abbiamo uno strumento unico al mondo che si chiama piattaforma Rousseau". È una chiusura totale quella che Giuliano Pacetti, capogruppo del M5s in Campidoglio, fa a qualsiasi ipotesi di scelta comune con i dem del candidato sindaco per le prossime elezioni comunali a Roma. La proposta di primarie comuni del centrodestra aperte anche al M5s è stata lanciata due giorni fa dall'ex vicepresidente della regione Lazio e parlamentare europeo del Pd, Massimiliano Smeriglio, scatenando grande dibattito sia tra i grillini che tra i democratici. 

 

Ma sulla piattaforma possono presentarsi solo gli iscritti al M5s.

"Appunto"

 

Non temete che senza una coalizione del genere Matteo Salvini conquisti il Campidoglio?

"No, Salvini è solo un chiacchierone e comunque le elezioni comunali sono a due turni, non esiste neanche una ragione tecnica per l'accordo: c'è il ballottaggio. Noi ci siamo presentati nel 2016 con un programma diverso da quello degli altri partiti. Abbiamo il nostro simbolo, la nostra storia e il nostro piano per la città. Che senso avrebbe presentare un unico candidato?"

 

Potreste fare un'alleanza per il ballottaggio?

"Chi vivrà vedrà".

 

Se cadesse il veto posto sulla candidatura della sindaca Virginia Raggi potreste cambiare posizione?

"Non penso proprio. E poi un'amministrazione si giudica sui 10 anni soprattutto nei comuni". 

 

Ci sta dicendo che sosterrete la ricandidatura della sindaca? 

"Questa amministrazione, con in testa la sindaca Virginia Raggi, sta facendo un ottimo lavoro cercando di rigenerare la macchina amministrativa di questa città. Continueremo in questo anno e mezzo che rimane. Noi lavoriamo al di la di quello che se ne dica. Questi cinque anni saranno la nostra bandiera per le prossime elezioni. Poi i cittadini decideranno con il loro voto".

 

 

Di più su questi argomenti: