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Pd e grillini abbracciati anche contro Fiumicino

Alessandro Luna

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa plaude allo stop al piano di ampliamento dell’aeroporto, mentre al sindaco Esterino Montino (Pd) la quarta pista non convince

Roma. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha esultato, con un post su Facebook, per la decisione della Commissione Via-Vas, istituita per valutare l’impatto ambientale dei progetti in Italia, di bloccare il piano di ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino che nel 2017 era stato presentato da Enac e Adr. “Per me questa è una vittoria”, ha dichiarato Costa, orgoglioso di aver fermato un progetto che avrebbe avuto, secondo il ministro, un impatto negativo sull’area del litorale di Fiumicino che andava ad occupare e sulla riserva naturale vicina (Costa probabilmente non sa che la stessa Commissione ha lasciato aperta la possibilità di presentare un nuovo progetto). Ma c’è poco da esultare se si considera che la quarta pista avrebbe toccato solo un millesimo della riserva naturale permettendo e se si considera che il ritardo nello sviluppo della pista rischierebbe di far perdere all'Italia quote rilevanti di traffico aereo che andrebbero a Parigi, Francoforte e Istanbul.

 

Nominato nel 2019 per il secondo anno consecutivo miglior aeroporto d’Europa dalla Airport Council International, il “Leonardo da Vinci” di Fiumicino ha il potenziale per diventare fra i maggiori fulcri del traffico aereo del continente, ma anche internazionali. Ragione per cui quasi tutti concordano sul fatto che un ampliamento, in una maniera o nell’altra, è necessario. Aeroporti di Roma ha annunciato che già da tempo si sta lavorando con Enac per un piano sostenibile ed ecologico con cui sarà possibile aprire nel 2030 una quarta pista (il traffico aereo mondiale cresce costantemente del 4 per cento, Fiumicino cresce da dieci anni del 3,5 per cento). Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, del Pd, ha però mostrato una certa diffidenza nei confronti di questa promessa mostrando sintonia nei confronti del ministro Costa: “Si è perso tempo, insistendo su un progetto che avrebbe avuto un impatto dannoso sull’area circostante e che, quindi, sarebbe stato bocciato senza dubbio dalla commissione istituita dal Ministero. Noi li avevamo messi in guardia e ora non si possono lamentare. Invece di proporre, come era stato promesso, una ristrutturazione dell’aeroporto, che si poteva concentrare sul tanto spazio inutilizzato e sugli hangar abbandonati, senza dover strappare nuovi ettari al litorale romano, il progetto alla fine dei conti non era altro che la costruzione di un secondo Aeroporto, complementare a quello già esistente. Sarebbe meglio, a questo punto, costruire un centro nuovo e separato, come lo è Ciampino, in un’altra area del Lazio”. Alternativa particolarmente auspicabile, a parere del Sindaco, perché l'impatto degli oltre mille voli al giorno su Fiumicino sono riconducibili alle tratte che interessano la Prima Pista, che Esterino Montino da anni chiede che sia chiusa e spostata altrove (la costruzione della quarta pista, secondo stime Adr, avrebbe fatto ridurre il rumore verso Fiumicino dell’83 per cento). Un ritardo nello sviluppo delle infrastrutture non fa che accentuare la distanza con altri casi italiani: è di pochi giorni fa la notizia che a Milano, in un tempo record di tre mesi, l’Aeroporto di Linate ha riaperto dopo un restyling che ha comportato una ristrutturazione delle piste, un sistema moderno di gestione dei bagagli e l’introduzione di un progetto di riconoscimento facciale per i controlli di sicurezza che renderà più veloce, sicura e comoda l’esperienza dei viaggiatori.

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