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La giunta si avvia a pedonalizzare piazza Venezia (ma ci sono dei ma)

Alessandro Luna

Il traffico che oggi la rende un’enorme rotatoria, a partire da Natale verrà deviato sulla corsia che passa sotto palazzo Venezia, trasformandola in una strada a doppio senso. Il rischio però è che congestioni ancor di più il centro

Roma. Continua la saga delle pedonalizzazioni romane: dopo quella dei Fori imperiali e quella della seconda parte di via del Corso, arriva la notizia della prossima pedonalizzazione di piazza Venezia. Per essere precisi, una pedonalizzazione parziale, temporanea e sperimentale, ma la direzione che si vuole prendere è quella di una chiusura permanente alle automobili. Il traffico che oggi rende la piazza un’enorme rotatoria, a partire da Natale verrà deviato sulla corsia che passa sotto palazzo Venezia, trasformandola in una strada a doppio senso, lasciando il resto della piazza completamente pedonale. Partendo dal capolinea di piazza San Marco, di fronte al Campidoglio, si potrà quindi passare sotto il balcone ducesco, svoltare a sinistra su via del Plebiscito per raggiungere largo Argentina, continuare dritto per via del Corso o salire a destra su via Quattro novembre per andare in direzione di Rione Monti o di Stazione Termini. Molte le incertezze e i dubbi che sono emersi su questa proposta. Monica Cirinnà e Antonio Tajani, rispettivamente del Pd e di FI, si sono detti contrari alla chiusura al traffico di uno degli snodi principali per i cittadini romani, mentre Giovanni Caudo, presidente del terzo Municipio ed ex assessore alla Mobilità della giunta Marino, si dimostra più clemente. E parlando con il Foglio spiega: “E’ un’idea da perseguire, nonostante abbia punti deboli e imprecisioni. Si sta pensando alla pedonalizzazione come a un problema di viabilità, mentre il tema è quello di connettere spazi storici che sono danneggiati dal traffico. Quindi perché far passare le macchine sotto palazzo Venezia, pedonalizzando di fatto solo metà della piazza e lasciandola tra l’altro a un’asimmetria improbabile? Bisogna ridisegnare gli spazi pubblici per riportarli a una vita simile a quella che c’era prima che ci fossero le auto, pensando alle pedonalizzazioni come uno strumento culturale, non come a un problema di viabilità. E poi c’è anche un danno estetico: le transenne e il New Jersey in plastica che delimiteranno la corsia percorribile potrebbero compromettere la simmetria dell’intera zona”.

 

Il presidente della Commissione Mobilità, Enrico Stefàno, che ha annunciato la proposta su Facebook l’8 novembre, spiega al Foglio la sua idea di piazza Venezia e come intende trasformarla negli anni: “Per quanto riguarda l’impatto estetico di transenne e New Jersey, si tratta di una sistemazione temporanea da fare la domenica e i festivi quando già i Fori sono completamente pedonalizzati e le linee degli autobus sono deviati sull’asse San Gregorio-Teatro Marcello. Il tutto da fine dicembre per accogliere il flusso di turisti che verrà a Roma tra Natale e Capodanno. In una visione di lungo periodo certamente piazza Venezia non potrà continuare a essere una rotatoria come è oggi, ma si penserà a una pedonalizzazione completa quando avremo finito il tram dei Fori imperiali, la linea tramviaria che dovrebbe collegare Termini al Vaticano e la stazione della metro C di piazza Venezia, cioè in un orizzonte di 5-10 anni”.

 

Una pedonalizzazione completa, oggi, considerando lo stato dei trasporti pubblici romani e in particolare la chiusura della fondamentale fermata della metro di Barberini, bloccherebbe inevitabilmente il centro di Roma. Ma, dato il carattere sperimentale, non resta che pazientare e vedere che aspetto avrà la piazza del Vittoriano pedonale. Rimane però un dubbio, o una paura, che è difficile allontanare: Roma è una città particolare, dove le pedonalizzazioni sono un’arma a doppio taglio, con cui si può riqualificare una zona, come al Ghetto, a Monti o al Pigneto, ma che può anche creare una zona franca per le bancarelle e i venditori ambulanti abusivi, come a via dei Fori imperiali o a fontana di Trevi. Se anche sotto il Vittoriano dovessero cominciare a comparire venditori abusivi come quelli che dipingono il Colosseo con le bombolette spray, accompagnandosi con musiche reggaeton amplificate da piccoli altoparlanti bluetooth, ambulanti che vendono borse finte e di baracchini di souvenir illegali, forse sarà il caso di pensare a ripristinare la vecchia rotatoria di piazza Venezia. E riportare le automobili.