(foto Ansa)

L'altra sera facevamo tutti il tifo per l'Atalanta (che peccato)

Adriano Sofri

Vinceva fino a pochi minuti dal termine ma poi hanno prevalso i più forti. Però è stato bello

Romeo Anconetani (Trieste 1922-Pisa 1999) fu un mitico presidente del Pisa calcio. Faceva e diceva cose memorabili. Cospargeva di sale il terreno di gioco prima della partita, come Ulisse quando faceva il pazzo perché non voleva partire soldato per Troia. Portò il Pisa dalla C alla A in quattro anni. Diceva: “Il Pisa sono io” con la stessa naturalezza con la quale altri l’avevano detto dello stato francese o della signora Bovary. Quando morì, la città gli intitolò mezzo stadio – l’altra metà restò al titolare precedente, Giuseppe Garibaldi. Si dice che una volta Anconetani salutasse sportivamente “la bella città di Atalanta”, ma dev’essere una leggenda, perché in realtà la sapeva lunga. Magari l’ha detto un altro patron del Pisa, che ne ha avuti di singolari: anche un cane lupo, Gunther. Tutto questo era per dire che mercoledì sera abbiamo fatto il tifo per l’Atalanta un po’ tutti, perfino Neymar, per la prima ora e mezza. Era da tempo la squadra che gioca il miglior calcio in Italia. Poi Bergamo è entrata nel cuore degli italiani e anche del resto del mondo. Vinceva fino a pochi minuti dalla fine, poi, come succede, hanno vinto i più forti. Ma è stato bello.

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