Assunta dei Frari, Tiziano (Wikipedia)

L'evocazione lunare del Papa per l'Assunzione e gli interrogativi per credenti e no

Adriano Sofri

“La Madonna ha poggiato i piedi in Paradiso” ha detto il Pontefice all'Angelus

A Ferragosto, festa dell’Assunzione, ascoltavo l’Angelus, e il Papa Francesco ha esordito con un raffronto che mi ha strappato una mezza risata e subito dopo un serio imbarazzo. “Quando l’uomo mise piede sulla Luna – così il Papa – fu detta una frase che divenne famosa: ‘Questo è un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità’. Ma oggi, nell’Assunzione di Maria in cielo, celebriamo una conquista infinitamente più grande. La Madonna ha poggiato i piedi in Paradiso: non ci è andata solo in spirito, ma anche con il corpo, con tutta se stessa. Questo passo della piccola vergine di Nazareth è stato il grande balzo dell’umanità”. Forse, a chi legga e non abbia sentito, questo brusco accostamento non fa la stessa impressione, involontariamente comica. Si vede per un momento Maria su una sua rampa di lancio, e il suo piede lasciare un’impronta minuscola sul suolo del Paradiso. Subito dopo l’imbarazzo: io non intendo venir meno al rispetto che si deve alle fedi altrui, e in questo caso alla fede nella quale fui educato da genitori amati che non se ne staccarono mai.

 

Tuttavia l’immagine che il Papa, o il suo scrittore, ha scelto sabato era decisamente spericolata e tesa a far colpo: barocca, per così dire, e del resto del barocco si nutrirono alcune delle più spettacolose raffigurazioni dell’Assunzione, in cui in effetti Maria sale vertiginosamente al cielo su cumuli di nembi chiari e angeli propellenti. Del resto senza il racconto dell’Assunzione non avremmo la pala di Tiziano ai Frari (1518), con la Madonna che ormai guarda solo in alto e all’alto spalanca le braccia, e in basso gli apostoli come una Cape Canaveral sbigottita. Per restare in tema, il Papa ha prorogato il giubileo della proclamazione della Madonna di Loreto patrona di tutti gli aeronauti, militari e civili.

 

Ci si può chiedere quanti, fra i credenti cattolici, credano anche nell’Assunzione, e ancor prima si siano posti il problema. Se Gesù è risorto, e se la resurrezione dei corpi dopo la sua seconda venuta è al centro della promessa cristiana, perché obiettare proprio a un complemento coerente come l’Assunzione della Madonna? Be’, di questo passo le cose straordinarie si potrebbero moltiplicare all’infinito. Con l’Assunzione c’è voluto del tempo. La sua credenza risale al IV o piuttosto al V secolo, nella forma della Dormizione – Maria si è addormentata ed è stata trasportata in corpo e anima nel cielo dei beati – o della morte, di cui il sonno è l’immagine (tagliò corto Papa Giovanni Paolo II: “Se Cristo è morto, è difficile pensare il contrario per sua Madre”). Fino a settant’anni fa un cristiano cattolico poteva credere o no alla verità dell’Assunzione, ma dal 1950 deve crederle, se non vuole esser fuori dalla Chiesa. Nel 1950 il Papa Pio XII proclamò il dogma dell’Assunzione, come perfezionando la bolla con cui Pio IX nemmeno un secolo prima, nel 1854, aveva proclamato l’Immacolata Concezione – che anche Maria, come suo figlio, era stata concepita senza peccato. Quella proclamazione divise profondamente la chiesa, per il suo contenuto e ancora più per essere stata decisa dal Papa e non da un Concilio. E alla convocazione del Concilio, il Vaticano I, Pio IX ricorse nel 1870 per far decretare il dogma, ancora più lacerante, dell’infallibilità papale ex cathedra. Quando, quasi cent’anni dopo, proclamò il dogma dell’Assunzione, per la prima e finora l’unica volta Pio XII evocava l’infallibilità, la più controversa delle verità di fede della Chiesa di Roma. Leggo che c’era stata una forma di consultazione dei vescovi attraverso l’enciclica “Deiparae Virginis Mariae”, conclusa con una maggioranza favorevole di 1.181 voti contro 6.

 

Dunque, benché una specie di logica all’ingrosso suggerisca che l’Assunzione sia un’anticipazione privilegiata e coerente della Resurrezione, la sua vicenda storica induce a interrogativi problematici per gli stessi credenti. Quanto ai non credenti, moltitudine vasta e varia – infatti esistono anche innumerevoli modi di non credere – Carl Gustav Jung addebitò loro un’ottusità nei riguardi della psicologia, ammirando nell’Assunzione un completamento simbolico della Trinità grazie all’elemento femminile. Il dogma dell’Assunzione, per Jung, fu l’evento cristiano più importante dopo la Riforma, e la “pietra dello scandalo” per la “mentalità non-psicologica”.

 

All’ottusità imputata da Jung ammetto senz’altro di appartenere, e di guardare a lui, ma con una deplorevole impreparazione, come a un caso di esuberanza paranormalista. Ci sono molte cose in cui non credo e non ho alcun desiderio di credere. Dell’Assunzione, e delle innumerevoli celebrazioni e festeggiamenti cui ha dato luogo, avrei preferito che non fosse diventata obbligatoria, per così dire, ma non è affar mio. La devozione popolare, che è stata più svelta della teologia ad assegnare alla Madonna un ruolo magnifico, aveva a suo modo anticipato l’immagine lunatica di Francesco, festeggiando dovunque l’Assunta con grandi pirotecnie, e spesso con vere simulazioni di lanci, in cima a pali o colonne portate in processione. A Sora – purtroppo non l’ho vista mai – da pochi anni la colonna di legno è stata sostituita da una di metallo alta 16 metri, e il cielo viene sollevato da un ingegnoso macchinario: innovazioni che devono aver avuto a che fare con l’immaginario post-lunare. Della Vara di Messina – il cui fercolo tocca i 13 metri – ha appena scritto nostalgicamente qui Nadia Terranova. In alcuni luoghi dell’Italia meridionale, come a Tusa, il nome dialettale dell’Assunzione è più confidenziale, dunque più bello e meno dogmatico: l’acchianata da Madonna.

 

A Beirut, abbiamo visto sabato le immagini toccanti della processione cristiana con una statua dell’Assunta, grande nemmeno il naturale, portata sul cofano di un furgone su una panna montata di nuvolette, e un terribile odore incombente di fuochi d’artificio.

 

Comunque poi il Papa aveva continuato il suo discorso. “Serve a poco andare sulla Luna se non viviamo da fratelli sulla Terra”, ha detto. Proprio così. Anche se a volte si dubita che qualcuno stia allestendosi una rinnovata fuga in Egitto, su Marte; e non per sfuggire ai persecutori, ma ai perseguitati.

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