Il presidente russo Vladimir Putin durante la conferenza stampa di fine anno

Per Putin tutti sono contro la Russia

Micol Flammini

Durante la conferenza stampa di fine anno, il capo del Cremlino ha risposto alle domande dei giornalisti. Ha parlato di Siria, di Ucraina, di nucleare e di rap e ha spiegato che il mondo vuole limitare il potere di Mosca

Dopo tre ore e quarantacinque minuti, Vladimir Putin ha salutato tutti i giornalisti, 1.702. Era stanco, impaziente e poco cordiale. Dmitri Peskov, al suo fianco, ma in piedi, gestiva le domande, richiamava all’ordine qualche giornalista un po’ troppo curioso e si concedeva qualche battuta. Il presidente russo non ha superato il suo record, quattro ore e quaranta minuti, ma ha parlato di tutto, politica interna, estera, musica rap, rischio nucleare, Siria, elezioni, Ucraina. Tutto, tutto quello che i giornalisti chiedevano, che cercavano di catturare l’attenzione sotto al palco reggendo dei cartelli, chi con il proprio nome, chi con quello della testata, chi con una richiesta.

 

Economia

Putin ha iniziato la conferenza parlando di economia, di crescita. Il presidente ha detto che grazie ai “progetti nazionali”, sarà possibile realizzare una “svolta importante per l’economia russa”. Abbiamo un avanzo primario del 2,1 per cento, abbiamo aumentato l’iva per ottenere questo obiettivo e rimpinguare i fondi di riserva per i periodi di basso costo del petrolio. 

 

Pensioni

Le misure pesantissime di innalzamento dell'età pensionabile approvate durante l'autunno “sono problemi spiacevoli – ha detto il presidente russo – Non lo avrei permesso se non fosse stato necessario”.

 

Sanzioni occidentali

Putin ha detto che le sanzioni sono un modo per limitare la crescita del potere in Russia: “Siamo sempre stati sottoposti a una sorta di sanzioni. Questo ha a che fare con la crescita del potere russo e con la nostra capacità di competere”.

 

Gran Bretagna

Sul caso della spia russa avvelenata assieme alla figlia a Salisbury, Vladimir Putin ha detto: “Sono sicuro che se non ci fossero stati gli Skripal sarebbe venuto fuori qualcos’altro. L’obiettivo è uno solo: limitare la crescita russa”. Poi ha parlato anche di Brexit e ha detto che Theresa May non può tornare indietro e deve “portare a compimento la volontà dei suoi cittadini”.

 

Ucraina

Era presente anche un giornalista ucraino che ha chiesto al presidente russo che intenzioni ha con i 24 marinai ucraini catturati nello stretto di Kerch. Putin: “I ventiquattro marinai sono stati inviati perché evidentemente si sperava che qualcuno di loro morisse. Il fatto che siano tutti vivi è motivo di grande insoddisfazione dai governanti. E’ in corso un’indagine e alla fine del procedimento sapremo cosa accadrà loro”.

 

Chiesa ortodossa

La chiesa di Kiev “era completamente indipendente da Mosca, il legame era soltanto spirituale”, ha detto Putin per commentare il processo di autocefalia portato a termine dalla chiesa ortodossa ucraina. “Indubbiamente ha una logica politica, non ne uscirà nulla di buono e sono molto preoccupato”. “Potrebbe diventare sanguinoso”, ha detto Putin.

 

Siria e Stati Uniti

Putin ha detto che la decisione di Donald Trump di ritirare il contingente dalla Siria è “la mossa giusta”. Poi ha commentato “Gli Stati Uniti sono in Afghanistan da 17 anni e hanno annunciato un ritiro quasi ogni anno”.

 

I giovani

Da internet alla musica rap, una giornalista dell’agenzia di stampa Interfax ha chiesto al presidente russo se con le sue restrizioni non ha paura di perdere i giovani. Putin ha risposto che i giovani vanno guidati che le leggi, soprattutto quelle riguardano la creazione di una rete internet autonoma servono a preservare le nuove generazioni dai pericoli.

 

Pericolo nucleare

"Stiamo assistendo al crollo dell'ordine internazionale di controllo degli armamenti”, ha detto Putin, commentando la decisione degli Stati Uniti di annullare l'Inf, il trattato sulle forza nucleari a raggio intermedio, firmato da Gorbaciov e Reagan per fermare la corsa agli armamenti". 

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