Abbacchiati e corrotti

Maurizio Crippa

Uno dei risultati squadernati dal rapporto dell'Anac è che con questo zero di politica la corruzione è diventata un mercato saturo, non vale più niente

"Funzionari che si vendono anche per cinquanta euro”, titolano sconsolati i siti sull’annuale rapporto dell’Anac. In pratica la corruzione è diventata un pasto caldo. Non per niente l’ultima inchiestona strombazzata e finita nel nulla in Lombardia si chiamava “mensa dei poveri”. Scrive l’Autorità anticorruzione che ormai le mazzette sono “ristrutturazioni edilizie, riparazioni, trasporto mobili, pasti, pernottamenti e buoni benzina. In un caso persino un abbacchio”. C’è di che esserne abbacchiati, per tutti quei moralisti generici e cazzari dell’onestà-tà-tà che per decenni ci hanno campato, sulla faccenda che l’Italia non funziona perché c’è la corruzione. Poi finalmente sono arrivati al potere loro, i tà-tà e quelli dei 49 milioni, e il risultato è che sono aumentate le auto blu. L’altro risultato squadernato dall’Anac è più profondo. Con questo zero di politica, con questa pletora di niente della pubblica amministrazione, con cui non vai da nessuna parte, la corruzione è diventata un mercato saturo, non vale più niente. Non interessa, non si compra più.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"