(Foto LaPresse)

M5s, sesso senza amore

Maurizio Crippa

Le probabilità che tutta questa sceneggiata napoletana che è stata l’esistenza inutile del Movimento cinque stelle finisca nel lettone del Grande Fratello sono davvero alte

Le probabilità che tutta questa commedia degli equivoci, questa sceneggiata napoletana che è stata l’esistenza inutile del Movimento cinque stelle finisca laddove era cominciata, cioè nel lettone del Grande Fratello, con Rocco Casalino a dispensare carezze e bacetti di consolazione a personaggi in perenne stato di inferiorità e instabilità psicologica, sono davvero alte. Altissime. Si sa, il partito sta precipitando, un voto dopo l’altro, in un buco nero che è più profondo dell’inferno. Ma i grillini, come i mitici nazisti dell’Illinois in caduta libera su Chicago, non riescono a fare altro che piangere e dirsi addio: “Ti ho sempre amato”. Meglio che in una telenovela messicana. Prendete Giggino. Sceglie il confessionale primigenio, il Maurizio Costanzo Show: “Con Matteo Salvini non è una questione personale, ma mi ha lasciato con il cerino in mano”, ha detto intanto che canticchiava Napul’è : “Siamo stati al governo insieme per quattordici mesi, ci siamo sempre detti di stare insieme cinque anni. Poi l’8 agosto vengo a sapere per vie traverse che ha cambiato idea”. Manco fosse una quindicenne mollata dopo le vacanze. Però anche lui, Giggino, a far soffrire è stato ben capace. Prendete la sindaca di Imola, Manuela Sangiorgi si chiama. Dopo neanche un anno e mezzo (in cui del resto ha asfaltato cinque assessori su sette: manco fosse Maleficent) si è dimessa. E ci sarà pure di mezzo la politica, ma la frase rivelatrice è questa: “Lascio il Movimento, mi sono sentita scaricata, Di Maio non mi ha mai telefonato”. Ma vedi che farabutto, non le ha mai telefonato. Sipario.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"