M5s, sesso senza amore
Le probabilità che tutta questa sceneggiata napoletana che è stata l’esistenza inutile del Movimento cinque stelle finisca nel lettone del Grande Fratello sono davvero alte
Le probabilità che tutta questa commedia degli equivoci, questa sceneggiata napoletana che è stata l’esistenza inutile del Movimento cinque stelle finisca laddove era cominciata, cioè nel lettone del Grande Fratello, con Rocco Casalino a dispensare carezze e bacetti di consolazione a personaggi in perenne stato di inferiorità e instabilità psicologica, sono davvero alte. Altissime. Si sa, il partito sta precipitando, un voto dopo l’altro, in un buco nero che è più profondo dell’inferno. Ma i grillini, come i mitici nazisti dell’Illinois in caduta libera su Chicago, non riescono a fare altro che piangere e dirsi addio: “Ti ho sempre amato”. Meglio che in una telenovela messicana. Prendete Giggino. Sceglie il confessionale primigenio, il Maurizio Costanzo Show: “Con Matteo Salvini non è una questione personale, ma mi ha lasciato con il cerino in mano”, ha detto intanto che canticchiava Napul’è : “Siamo stati al governo insieme per quattordici mesi, ci siamo sempre detti di stare insieme cinque anni. Poi l’8 agosto vengo a sapere per vie traverse che ha cambiato idea”. Manco fosse una quindicenne mollata dopo le vacanze. Però anche lui, Giggino, a far soffrire è stato ben capace. Prendete la sindaca di Imola, Manuela Sangiorgi si chiama. Dopo neanche un anno e mezzo (in cui del resto ha asfaltato cinque assessori su sette: manco fosse Maleficent) si è dimessa. E ci sarà pure di mezzo la politica, ma la frase rivelatrice è questa: “Lascio il Movimento, mi sono sentita scaricata, Di Maio non mi ha mai telefonato”. Ma vedi che farabutto, non le ha mai telefonato. Sipario.
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