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Lapo viva. Ecco il leader

Maurizio Crippa

L’unico leader carismatico, di carattere e preparazione e che si sia spinto oltre Chiasso e in grado di contrastare e battere Salvini è Elkann

Diciamoci la verità. Fintantoché non si sarà chiarito se Beppi Conte è il nuovo Craxi, o almeno un nuovo Forlani. Fintantoché non si sarà capito se Giggino possiede o meno la stazza internazionale di un nuovo Alfano. Fintantoché non sapremo se Matteo Renzi riuscirà o no a uscire dal cul de sac (per usare un eufemismo) del quattro per cento dove per ora si è ficcato. Fintantoché, insomma, va preso atto che l’unico leader carismatico, di carattere e preparazione e che si sia spinto oltre Chiasso (ha avuto “il privilegio di lavorare per due anni come assistente di Henry Kissinger”, altro che farsi fotografare con Mr. Mifsud) e in grado di contrastare e battere Salvini è lui: Lapo Elkann. Che vero talento naturale della famiglia lo sia sempre stato, questo si sa. Solo che si è sempre occupato d’altro. Ma quando la situazione è disperata e il dovere chiama, eccolo qui. È andato a Palermo a firmare un accordo con la sua Fondazione Laps e la Croce rossa, e ha deciso che era il momento: “Sono a favore delle ong che danno aiuto alle persone in mare. Trovo inoltre abbastanza vergognoso che nessuna delle istituzioni fosse presente a Lampedusa per la tragedia di migranti che si è consumata: da italiano mi intristisce”. Il bersaglio fin troppo chiaro: “Non mi piace la parola migranti, mi sembra denigratoria e non rispettosa. Mi piace la parola nuovi italiani. Non mi piace Salvini, non mi piace il suo comportamento sul tema dei migranti perché lo reputo dissolutivo e non costruttivo”. Trovarlo, uno de sinistra che sia mai stato così efficace contro il Capitano. Poi ha smussato, Lapo, perché è timido, e si sa. Ma ha lavorato con Kissinger, lui, mica alla Leopolda, mica pizza e Link. E non può più tirarsi indietro. Vi dico la verità, lo voto.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"