Sandro Gozi (foto LaPresse)

Gozi, il piccione maltese

Maurizio Crippa

L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio aveva un piano ardito, come Sam Spade

Nomen omen, l’attrazione fatale era scritto nel destino che potesse scattare. Lui si chiama Gozi, e c’è quest’isola incantata, coi fondali verdi e blu, che si chiama Gozo. Solo che è a Malta. Se fosse solo per le vacanze, en marche! Ma, per tutte le divinità del Mediterraneo, se invece che un turista sei un politico italiano, per di più ingaggiato dai francesi come un Verratti qualsiasi, se hai mollato persino il Pd per diventare un europeo a Parigi e realizzare la tua “ambizione transnazionale”, ma proprio con Malta di devi andare a impicciare? Con tutta la nuvola di fuffa truffalda che adesso, se sei un politico italiano, si solleva anche solo a nominarla, Malta? Sandro Gozi aveva un piano ardito, come Sam Spade quando doveva recuperare il falcone maltese. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio è andato a Parigi per imparare da Macron come si fa la rivoluzione “né di destra né di sinistra” e spiegarla a Renzi. (Ma c’è chi sospetta che fosse andato su incarico di Renzi per spiegare a Macron come doveva fare En Marche!). Si è fatto eleggere a Strasburgo, con Macron, eroica quinta colonna dell’europeismo, ma è in attesa che gli inglesi facciano Brexit e si tolgano dai piedi per subentrare da primo dei non eletti. Nel frattempo, si è messo a lavorare da consulente del premier Edouard Philippe. Finché è scoppiata la storia di Malta, di una consulenza per il governo di Malta. E se sei consulente del governo francese è una situazione che persino Enzino Scotti si sentirebbe in imbarazzo. Così si è dimesso, e gli fa onore perché Salvini invece no. Ma siamo sicuri che sarà una nuvola di passaggio, nel cielo sopra Gozo. (pardon, Gozi).

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"